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Il magistero del Dio ("charitas") di Giuseppe e Maria e Gesù non è il il magistero di "Mammasantissima" e di Mammona (Benedetto XVI, "Deus caritas est", 2006).

IL CONCILIO VATICANO III. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI. Sul filo delle "vecchie" e ultime richieste del Cardinale Martini, l’Arcivescovo Milingo rilancia la proposta - a cura di pfls

lunedì 21 luglio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Hans Kung lo esprime bene: "Se la Chiesa Cattolica Romana vuole avere un futuro come Chiesa del XXI secolo, c’è bisogno di un nuovo Giovanni XXIII, cioè Giovanni XXIV. Questi, come il suo predecessore alla metà del XX secolo, deve indire un Concilio Vaticano III e guidare la Chiesa verso un cambiamento da Chiesa Cattolica Romana a Chiesa Cattolica Vera, cioè Vera Chiesa Universale". (Hans Kung: The Catholic Church: 2003) [...]
"DIO NON E’ CATTOLICO". "Dio è al di là delle frontiere (...)

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> IL CONCILIO VATICANO III. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI. ---- Dopo scomunica Milingo ridotto a stato laico.Per impedirgli di continuare a compiere nuovi gravi delitti", come l’ordinazione di nuovi sacerdoti o vescovi.

giovedì 17 dicembre 2009

Dopo scomunica Milingo ridotto a stato laico

"Per impedirgli di continuare a compiere nuovi gravi delitti", come l’ordinazione di nuovi sacerdoti o vescovi *

CITTA’ DEL VATICANO - Il Vaticano, che aveva già scomunicato per i suoi comportamenti scismatici l’ex arcivescovo di Lusaka mons. Emmanuel Milingo, ha deciso di sospenderlo definitivamente dallo stato clericale per impedirgli di continuare a compiere nuovi "gravi delitti", come l’ordinazione di nuovi sacerdoti o vescovi.

"Purtroppo Milingo - si legge in un comunicato della sala stampa vaticana con cui si spiegano le ragioni della scelta di ridurre l’arcivescovo allo stato laicale - non ha dato prove dello sperato pentimento in vista del ritorno alla piena comunione con il Papa e con i membri del collegio episcopale, attentando nuovi delitti contro l’unità della Santa Chiesa".

"In particolare - aggiunge la nota - nei mesi scorsi egli ha proceduto ad alcune nuove ordinazioni episcopali". "Tali gravi delitti - spiega il comunicato vaticano - sono da ritenere segno comprovante della persistente contumacia di Emmanuel Milingo" e "hanno costretto la sede apostolica ad aggiungergli l’ulteriore pena della dimissione dallo stato clericale". Tra le conseguenze del provvedimento vi è che "risulta illegittima la partecipazione dei fedeli ad eventuali nuove celebrazioni promosse" da Milingo il quale rimane legato al solo "obbligo del celibato" mentre perde tutti gli altri "diritti e doveri connessi allo stato clericale". Il comunicato non manca di sottolineare che "la dimissione dallo stato clericale di un vescovo è un fatto del tutto eccezionale" e che "la Chiesa conserva tuttavia la speranza nel suo ravvedimento".

* Ansa, 17 dicembre, 12:48


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