Dopo scomunica Milingo ridotto a stato laico
"Per impedirgli di continuare a compiere nuovi gravi delitti", come l’ordinazione di nuovi sacerdoti o vescovi *
CITTA’ DEL VATICANO - Il Vaticano, che aveva già scomunicato per i suoi comportamenti scismatici l’ex arcivescovo di Lusaka mons. Emmanuel Milingo, ha deciso di sospenderlo definitivamente dallo stato clericale per impedirgli di continuare a compiere nuovi "gravi delitti", come l’ordinazione di nuovi sacerdoti o vescovi.
"Purtroppo Milingo - si legge in un comunicato della sala stampa vaticana con cui si spiegano le ragioni della scelta di ridurre l’arcivescovo allo stato laicale - non ha dato prove dello sperato pentimento in vista del ritorno alla piena comunione con il Papa e con i membri del collegio episcopale, attentando nuovi delitti contro l’unità della Santa Chiesa".
"In particolare - aggiunge la nota - nei mesi scorsi egli ha proceduto ad alcune nuove ordinazioni episcopali". "Tali gravi delitti - spiega il comunicato vaticano - sono da ritenere segno comprovante della persistente contumacia di Emmanuel Milingo" e "hanno costretto la sede apostolica ad aggiungergli l’ulteriore pena della dimissione dallo stato clericale". Tra le conseguenze del provvedimento vi è che "risulta illegittima la partecipazione dei fedeli ad eventuali nuove celebrazioni promosse" da Milingo il quale rimane legato al solo "obbligo del celibato" mentre perde tutti gli altri "diritti e doveri connessi allo stato clericale". Il comunicato non manca di sottolineare che "la dimissione dallo stato clericale di un vescovo è un fatto del tutto eccezionale" e che "la Chiesa conserva tuttavia la speranza nel suo ravvedimento".
* Ansa, 17 dicembre, 12:48