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EV-ANGELO, BUONA-NOTIZIA E COSTITUZIONE ITALIANA. "CHARISSIMI, NOLITE OMNI SPIRITUI CREDERE... DEUS CHARITAS EST". «Et nos credidimus Charitati...»(1 Gv., 4. 1-16) !!!!

SINODO DEI VESCOVI. L’ANNO DELLA PAROLA DI DIO: AMORE ("CHARITAS") O MAMMONA ("CARITAS")?! Fatto sta che la prima enciclica di Papa Benedetto XVI (Deus caritas est, 2006) è per Mammona. Una nota di Federico La Sala

EBRAICO: "EMET" (Verità), "MET" (Morte). GRECO: "CHARIS". GRECO-LATINO: "CHARITAS" (Amore), LATINO: "CARITAS" ("Mammona").
domenica 27 luglio 2008 di Maria Paola Falchinelli
PER RATZINGER, PER IL PAPA E I CARDINALI, UNA LEZIONE DI GIANNI RODARI. L’Acca in fuga
EPISTOLA ENCYCLICA - MIRAE CARITATIS SANCTISSIMI DOMINI NOSTRI LEONIS PAPAE XIII. DE SANCTISSIMA EUCHARISTIA
MIRAE CARITATIS. LETTERA ENCICLICA
DI SUA SANTITÀ
LEONE PP. XIII. LA SANTA EUCARESTIA

Caro BENEDETTO XVI ...
Corra, corra ai ripari (... invece di pensare ai soldi)! Faccia come insegna CONFUCIO: provveda a RETTIFICARE I NOMI. L’Eu-angélo dell’AMORE (...)

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> SINODO DEI VESCOVI 2008: L’ANNO DELLA PAROLA. QUELLA D’AMORE ("CHARITAS") O QUELLA DI MAMMONA ("CARITAS")?! ---- Europa, la crisi è soprattutto spirituale (Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità europea).

sabato 15 novembre 2008

Comece: Europa, la crisi è soprattutto spirituale

A Bruxelles la plenaria dei vescovi dell’Unione europea: «La domenica resti giorno di riposo». Il presidente Van Luyn: il crollo dei mercati rivela una sbagliata gerarchia dei valori

DA BRUXELLES FRANCO SERRA (Avvenire, 15.11.2008)

La crisi finanziaria del Continente letta alla luce della dottrina sociale della Chiesa. Le conseguenze che le perdite dei mercati potrebbero avere nella vita delle persone, invogliandole a disegnare una scala di valori sbagliata, in cui trovano spazio solo i bisogni urgenti, materiali. Questi i temi al centro dell’Assemblea plenaria della Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità europea ( Comece) che per tre giorni si è riunita a Bruxelles sul tema « e sfide attuali dell’Europa » . Al centro della riflessione, oltre alla già citata crisi finanziaria, il lavoro festivo. Problema quest’ultimo su cui, il 16 dicembre, l’Europarlamento voterà un progetto di direttiva comunitaria riguardante l’orario massimo di lavoro e il mantenimento della domenica come giorno di riposo. Anche per il riposo settimanale, ha ricordato ieri nella conferenza stampa conclusiva il vescovo ausiliare di Praga, Vaclav Maly, la dottrina sociale è guida sicura in quanto «il lavoro non può essere l’attività esclusiva delle persone e il riposo domenicale è essenziale per dedicarsi alla famiglia, ai contatti sociali, allo sviluppo culturale, spirituale e religioso».

Nel suo intervento monsignor Maly ha citato studi secondo cui l’incidenza dei congedi di malattia è di 1,3 volte superiore tra chi lavora la domenica, «che deve invece essere un giorno di riposo ma altrettanto di calma e di sviluppo spirituale » . Per questo si auspica che la questione sia risolta con un voto che veda a fianco di tanti europarlamentari anche i sindacati. La Comece, si legge nel comunicato finale della plenaria d’autunno « chiede il rispetto del riposo domenicale come base del modello sociale europeo e fattore di riconciliazione del lavoro con la vita familiare » . « Negli ultimi anni, in una visione politica di liberismo consumistico il riposo domenicale è stato danneggiato in numerosi Stati » , prosegue il testo e nel contesto della crisi economica attuale i vescovi esortano gli eurodeputati ad « assumere le proprie responsabilità e a indicare la domenica come giorno di riposo » .

Quanto alla crisi finanziaria i vescovi osservano che essa «rivela più in profondità una crisi spirituale e una errata gerarchia di valori » mentre «il senso e il valore del lavoro umano sono stati posti in secondo piano rispetto alla ricerca assoluta del profitto». «Chi vede la causa della crisi finanziaria solo in una mancanza di trasparenza e di responsabilità giuridica evidentemente non vede che è ancor più in discussione proprio il nostro modello di società » , ha sottolineato il presidente della Comece, Adrianus Van Luyn, vescovo di Rotterdam, che parlando di regole morali per l’economia di mercato ha ricordato che la dottrina sociale della Chiesa indica chiaramente « due grandi principi: il rispetto della dignità di ogni persona umana nella sua totalità, non solo economica ma spirituale e religiosa, e il bene comune ». « Se confrontiamo con questi princìpi, il capitalismo, - ha proseguito Van Luyn - vediamo che esso pone il capitale come unico principio, mentre il resto è un gran vuoto: ma a cosa può mai servire questo capitale, quale contributo darà mai alla dignità umana in ogni parte del mondo, che cosa dà al bene comune? » . « Non tocca a noi parlare di regolamenti per le banche e per l’economia dell’Ue - ha concluso il presidente della Comece - ma cerchiamo di coinvolgere i nostri fedeli con tutti gli altri europei nel richiamo ai veri valori della vita umana, che non sono il denaro bensì i valori spirituali e della fede » . Al termine della sessione il nuovo segretario generale della Comece, padre Piotr Mazurkiewicz, ha annunciato le date delle prossime Giornate sociali europee che si terranno a Danzica in Polonia dall’ 8 all’ 11 ottobre 2009, sul tema « Europa e solidarietà » .


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