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EV-ANGELO, BUONA-NOTIZIA E COSTITUZIONE ITALIANA. "CHARISSIMI, NOLITE OMNI SPIRITUI CREDERE... DEUS CHARITAS EST". «Et nos credidimus Charitati...»(1 Gv., 4. 1-16) !!!!

SINODO DEI VESCOVI. L’ANNO DELLA PAROLA DI DIO: AMORE ("CHARITAS") O MAMMONA ("CARITAS")?! Fatto sta che la prima enciclica di Papa Benedetto XVI (Deus caritas est, 2006) è per Mammona. Una nota di Federico La Sala

EBRAICO: "EMET" (Verità), "MET" (Morte). GRECO: "CHARIS". GRECO-LATINO: "CHARITAS" (Amore), LATINO: "CARITAS" ("Mammona").
domenica 27 luglio 2008 di Maria Paola Falchinelli
PER RATZINGER, PER IL PAPA E I CARDINALI, UNA LEZIONE DI GIANNI RODARI. L’Acca in fuga
EPISTOLA ENCYCLICA - MIRAE CARITATIS SANCTISSIMI DOMINI NOSTRI LEONIS PAPAE XIII. DE SANCTISSIMA EUCHARISTIA
MIRAE CARITATIS. LETTERA ENCICLICA
DI SUA SANTITÀ
LEONE PP. XIII. LA SANTA EUCARESTIA

Caro BENEDETTO XVI ...
Corra, corra ai ripari (... invece di pensare ai soldi)! Faccia come insegna CONFUCIO: provveda a RETTIFICARE I NOMI. L’Eu-angélo dell’AMORE (...)

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> SINODO DEI VESCOVI. -- La Chiesa in analisi: “I fedeli non ci capiscono”. Un’indagine dei vescovi elenca i ritardi della dottrina ecclesiastica

venerdì 27 giugno 2014

La Chiesa in analisi: “I fedeli non ci capiscono”

Un’indagine dei vescovi elenca i ritardi della dottrina ecclesiastica su matrimoni, omosessualità, controllo delle nascite

di Mar. Mar. (il Fatto, 27.06.2014)

La dottrina ecclesiastica è lontana dalla famiglia nelle forme in cui oggi è conosciuta”. È la stessa Chiesa ad ammettere questa distanza definita “preoccupante” all’interno dell’ Instrumentum Laboris, documento preparatorio in vista del Sinodo straordinario sulla famiglia voluto da Papa Francesco, in programma in Vaticano dal 5 al 19 ottobre. Il testo, basato su un questionario diffuso in parrocchie, diocesi e associazioni ecclesiali, mostra apertura e ascolto alle nuove esigenze del mondo laico. Sono gli stessi fedeli, si legge, a “manifestare difficoltà ad accettare integralmente l’insegnamento della Chiesa intorno a matrimonio e famiglia”.

Gli argomenti sensibili, secondo il documento, sono controllo delle nascite, divorzio, omosessualità, convivenza, fedeltà, relazioni prematrimoniali, fecondazione in vitro. Se da un lato le unioni gay sono lontane dall’essere accettate, l’Instrumentum laboris apre al battesimo per i figli di genitori omosessuali. “Il figlio di due genitori dello stesso sesso - si legge nel testo del documento - va accolto con la stessa cura, tenerezza che ricevono gli altri bambini”. Chiusura netta invece alla teoria del ‘gender’, secondo la quale il genere sessuale di ciascun individuo risulta essere solo “il prodotto di condizionamenti e di bisogni sociali, cessando, così, di avere piena corrispondenza con la sessualità biologica”. Ma il documento sostiene anche che “ gli uomini e le donne con tendenze omosessuali devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione".

A PROPOSITO di matrimonio, il documento sottolinea che la Chiesa non deve essere “giudice che condanna”, riferendosi in particolar modo alla questione della comunione per i coniugi divorziati, formalmente non ammessa, ma ampiamente praticata in maniera non ufficiale. “La sofferenza causata dal non ricevere i sacramenti è presente con chiarezza nei battezzati che sono consapevoli della propria situazione. C’è chi si domanda perché gli altri peccati si perdonano e questo no, oppure perché i religiosi e sacerdoti che hanno ricevuto la dispensa dai loro voti e dagli oneri sacerdotali possono celebrare il matrimonio, ricevere la comunione e i divorziati risposati no. In questo caso molti fedeli hanno la percezione che sia colpa della Chiesa che non ammette tali circostanze”, si legge ancora.

Non meno importante la ferma condanna contenuta nel documento alla violenza, sia fisica che psicologica , nei confronti di donne e bambini, considerata la prima causa di “frammentazione e disgregazione” delle famiglie. “Si tratta - si legge nel documento - di un fenomeno purtroppo non occasionale”. Ne è testimonianza “il terribile fenomeno del femminicidio, spesso legato a profondi disturbi relazionali e affettivi, e conseguenza di una falsa cultura del possesso”, conclude. Per questi motivi quello che emerge dalla redazione di questo documento è la necessità da parte della Chiesa di “uno sguardo compassionevole e comprensivo” nella lettura di queste situazioni. “La Chiesa deve accompagnare la famiglia durante tutta la sua esistenza, deve aiutarla a guarire le ferite e a riprendere il cammino all’interno e non all’esterno della Chiesa”.


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