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Al colmo: Bruno Contrada sta querelando Salvatore Borsellino

Aldo Pecora interviene, "Ammazateci tutti" e "la Voce di Fiore" lanciano un appello all’attenzione generale. Per la Giustizia, per Borsellino, contro l’uso strumentale delle querele
martedì 29 luglio 2008 di Aldo Pecora
Spesso, parlando dei fatti calabresi, ho cercato di stigmatizzarne ironicamente l’assurdità cercando sempre, però, di non ridurne mai la loro triste e cruda drammaticità.
Qui non siamo nuovi, purtroppo, alla protervia di taluni che, calpestando in ogni modo le leggi umane e dello Stato, con gli occhi freddi e le mani ancora grondanti di sangue, o le tasche piene di soldi, hanno negato l’evidenza delle proprie azioni, per di più ergendosi a vittime, perseguitati, capri espiatori da (...)

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> Al colmo: Bruno Contrada sta querelando Salvatore Borsellino

lunedì 28 luglio 2008

probabilmente non sarà stato inviato ... (seri dubbi) ma ora ho la certezza di averlo inviato sui due blog ....Pecora e Voce di Fiore alcuni minuti fa ... ripropongo un sunto, a memoria, di quanto scritto in precedenza ... leggo: Alla notizia di prossime sue querele a Salvatore Borsellino anche io, oggi più di prima, provo pena, anzi, disprezzo per Bruno Contrada: provo pena per un ominicchio che prima di appellarsi alle leggi ed alle Istituzioni dello Stato, dovrebbe scontare fino all’ultimo giorno, in carcere, fino all’ultima ora, in carcere, la pena infertagli per aver tradito quelle stesse leggi e quelle stesse Istituzioni dello Stato Repubblicano. Prima di minacciare querele, Contrada dovrebbe soltanto inchinarsi di fronte a tutta la famiglia Borsellino, chiedendo umilmente perdono delle proprie malefatte ed omissioni di fronte a loro, a Dio ed alla storia. E prima di invocare le leggi a tutela del suo Onore, dovrebbe dimostrarci di possederlo, l’Onore. Credo che nei corsi per le Scuole di Polizia si dovrebbe espressamente insegnare ai giovani aspiranti servitori dello Stato ad essere non tanto dei bravi poliziotti, ma certamente sforzarsi ad essere l’esatto contrario di Bruno Contrada. Rispondo ... caro sig. piecoro ... scusi ...pecora ... nel napoletano spesso si incorre in questo errore ... probabilmente segue poco le vicende giudiziarie del "nostro" paese ... le dice nulla il caso "Leonardo in Mastella" che solo per aver detto al telefono "PER ME E’ UN UOMO MORTO", frase che è entrata nel nostro linguaggio quotidiano per definire chiusa una amicizia, ha trascorso agli arresti domiciliari 15-20 gg della sua esistenza??? il borsellino, non quale contenitore di spicci ma fratello del GIUDICE BORSELLINO, oggi, usufruendo come la sorella, del cognome elevato agli "ONORI DELLA MAGISTRATURA" dell’INSIGNE SERVITORE della Patria, specula e campa con pubblicazioni che nessuno avrebbe mai letto, non essendo lui stesso NESSUNO, ne degno di ascolto, chi diffonde il falso ... prima o poi incapperà nella GIUSTIZIA, se non quella terrena quella DIVINA ..., è la prima persona da definire "OMINICCHIO", lui e chi lo asseconda nelle sue esternazioni non documentate, per quanto concerne l’"ONORE", quello con tutte le lettere maiuscole, il Dott. BRUNO CONTRADA è l’unico che ha mostrato TUTTI gli attributi ... non ricorre alla miserevole "legge sui pentiti" perchè non ha nulla di cui pentirsi ... non richiede la "grazia" perchè la grazie viene richiesta dai colpevoli ... piuttosto sta distruggendo la SUA ESISTENZA, leggasi la somatizzazione di tutti i SUOI inconvenienti fisici, soffrendo, non dimentichiamo i delinquenti che ha mandato al "GABBIO" l’irriconoscenza di uno stato che premia i delinquenti e si OSTINA con le persone per bene ... a Napoli diciamo "fa ’o gall’ ’ncopp’ ’a munnezza ..." e per finire ... tutti i COLLEGHI, I SOTTOPOSTI, LE PERSONE CHE HANNO COLLABORATO CON IL DOTT. BRUNO CONTRADA, e ne ho conosciuti ed intervistati parecchi, hanno una stima INCOMMENSURABILE per un UOMO che ha dato più di se stesso per lo stato che rappresentava ... "NON SONO IO CHE DEVO CHIEDERE LA GRAZIA ... SONO GLI ITALIANI CHE DOVREBBERO RINGRAZIARE ME" ... queste sono parole pronunciate dal Dott. Contrada in dicembre u.s. quando gli si consigliò di chiedere la grazia al Capo dello Stato. Quì di ONORE ce n’è da VENDERE ... allora gli "OMINICCHI" chi sono???

Mauro Caiano

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