Costituzione, Napolitano: «Non tutti vi si identificano»
«Bisogna far di più per le celebrazioni» *
Non gliele manda a dire il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, anche se il suo è un linguaggio da Capo di Stato. Basta con la destra che non riconosce la Resistenza e i suoi valori. Basta con chi cerca di riabilitare i repubblichini che combatterono contro la costituzione di uno Stato democratico. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, nella celebrazione dell’8 settembre aveva esaltato l’eroismo dei militanti della Repubblica di Salò. E già allora Napolitano aveva dovuto risponder per le rime.
Ora torna sull’argomento e dice: «Credo che in Italia sia ancora una questione aperta la piena identificazione che ci dovrebbe essere da parte di tutti nei principi e nei valori della Costituzione repubblicana che sono rispecchiati nella Costituzione europea richiamata nel Trattato di Lisbona». Il presidente della Repubblica ricorda che c’è in vari Pesi europei la questione rispetto ai motivi originari che furono alla base della costruzione europea quale strumento per mettere fine agli orrori creati dalla guerra e dal nazi-fascismo.
Il fascismo in Italia è un reato come anche la sua apologia. La Costituzione italiana è nata dalla lotta antifascista e i valori che esprime sono antifascisti. A negarlo sono solo quelli che invece vorrebbero un ritorno del fascismo o si ispirano a quei valori. Proprio per questo, ribadisce Napolitano, «in Italia c’è l’esigenza di un forte moto di patriottismo costituzionale». «Penso che si siano tutte le condizioni - ha aggiunto - perché si vada verso questo comune riconoscimento dei valori e dei principi della nostra Costituzione».
Anche se Napolitano plaude il fatto che nelle scuole primarie fra gli insegnamenti si introduca la disciplina “Cittadinanza e Costituzione”, non è soddisfatto del tutto. «Mi auguro - ha osservato - sia l’inizio di uno sforzo maggiore della cultura, della politica, dell’informazione. Non so se nel celebrare il 60/o anniversario della Costituzione si sia fatto abbastanza per mantenere gli impegni. Prima di chiudere l’anno non dobbiamo ancora considerarci pienamente soddisfatti».
* l’Unità, Pubblicato il: 10.09.08, Modificato il: 10.09.08 alle ore 20.54