La doppia esplosione ieri sera, nella zona europea della capitale turca
La polizia sospetta i ribelli curdi, ma per adesso il governo non conferma
Attentati a Istanbul, sale il bilancio
Sedici morti, oltre 150 feriti
ISTANBUL - Sedici morti e 154 feriti, di cui 15 in condizioni gravi: è questo l’ultimo bilancio sugli attentati che ieri sera hanno colpito la parte europea di Istanbul. Secondo la polizia, i responsabili potrebbero essere i ribelli curdi del Pkk, ma il governo per adesso non conferma.
"Non c’è alcun dubbio che si sia trattato di un attentato terroristico, il fatto che la zona fosse affollata ha fatto aumentare il numero delle vittime", ha spiegato il capo delle forze dell’ordine in conferenza stampa, aggiungendo che la polizia ha avviato un’inchiesta per accertare le responsabilità. Secondo la rete satellitare Cnn-Turk, i principali sospetti si concentrano sui guerriglieri curdi, dopo che i servizi segreti avevano avvertito del rischio di un attentato; ma il vicepremier Hayati Yazici, quando si è recato sul luogo delle esplosioni, ha dichiarato di non avere alcuna informazione su quale gruppo terroristico abbia compiuto la strage.
Ieri sera un primo piccolo ordigno è esploso all’interno di una cabina telefonica su un viale del quartiere periferico di Güngoren, sulla riva europea della metropoli turca, in una zona pedonale molto frequentata la sera; pochi minuti dopo ci sarebbe stata una seconda deflagrazione, molto più potente, che avrebbe investito i numerosi curiosi accorsi dopo la prima esplosione. Nella notte è arrivato il primo commento del presidente turco Abdullah Gul: "Nessun obiettivo può essere raggiunto con la violenza, il terrorismo, uccidendo degli innocenti. Questi attacchi dimostrano quanto disumani e miserabili siano i mandanti".
Quello di ieri è il più grave atto terroristico in Turchia dal 20 novembre 2003, quando due attentati suicidi contro il consolato e una banca britannici - rivendicati da Al Qaeda - provocarono a Istanbul la morte di 30 persone. Cinque giorni prima, sempre nella capitale, erano state colpite due sinagoghe: 27 le vittime.
* la Repubblica, 28 luglio 2008.