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TURCHIA. Pace in patria, pace nel mondo...

MESSA AL BANDO DEL PARTITO DEL PREMIER. OGGI L’ALTA CORTE DECIDE. Il partito islamico di Erdogan a rischio chiusura. Note sullo scenario turco di Marco Ansaldo - a cura di pfls

lunedì 28 luglio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Questa mattina infatti l’Alta Corte di Ankara comincerà a valutare, mentre le prime pagine dei quotidiani hanno già titoli di scatola sulla strage di Istanbul, la chiusura del partito islamico moderato, al potere con successo dal 2002. La compagine di Erdogan, il primo ministro che ha saputo in buona parte spogliarsi delle vesti tradizionaliste avviando il paese sulla strada delle riforme, rischia di chiudere i battenti. L’accusa della magistratura, secondo diversi osservatori mossa (...)

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> MESSA AL BANDO DEL PARTITO DEL PREMIER. OGGI L’ALTA CORTE DECIDE. --- ANKARA. Non sarà messo al bando il "Partito turco per la giustizia e lo sviluppo", l’Akp, al governo in Turchia... Ma alla formazione del premier saranno decurtati del 50% i fondi pubblici.

mercoledì 30 luglio 2008

Respinto il ricorso presentato lo scorso marzo per "attività antilaiche" Ma alla formazione del premier saranno decurtati del 50% i fondi pubblici

-  Turchia, l’Alta Corte salva l’Akp
-  non chiude il partito di Erdogan

ANKARA - Non sarà messo al bando il "Partito turco per la giustizia e lo sviluppo", l’Akp, al governo in Turchia. La Anayasa Mahkemesi, la Corte Costituzionale turca, ha respinto l’istanza di chiusura della formazione che fa capo al premier Tayyip Erdogan, accusato di "attività antilaiche" e "volte a distruggere l’unità nazionale". Lo ha annunciato il presidente della Corte, Hasim Kilic, al termine del terzo giorno dell’udienza iniziata lunedì 28 luglio. Il verdetto dovrebbe porre fine a mesi di incertezza politica nel paese, che hanno danneggiato mercati finanziari e investimenti stranieri. La sentenza giunge a due giorni dal drammatico, duplice attentato compiuto a Istambul nel quale hanno perso la vita diciassette persone e centicinquanta sono rimaste ferite.

Il ricorso contro il partito che fa capo al premier era stato presentato lo scorso 14 marzo dal Procuratore generale di Ankara, Abdurrahman Yalcinkaya. Secondo quanto riferito dal presidente della Corte, Hasim Kilic, cinque giudici su undici avevano votato a favore della sua chiusura. Tuttavia la Corte, anche se non ha fatto ricorso alla sanzione più pesante, ha deciso comunque di mandare al partito "un serio avvertimento", tagliando la metà dei fondi pubblici che dovevano essergli destinati quest’anno.

L’Akp (Adalet vel Kalkinma Partisi) è stato fondato nel 2001 da un gruppo di esponenti moderati dell’ex Partito del Benessere (formazione islamica messa al bando nel 1998 dalla Corte Costituzionale) e del successivo Partito della Virtù. Alla guida della nuova formazione c’è fin dall’inizio l’allora sindaco di Istanbul, Recep Tayyp Erdogan, 54 anni. L’ispirazione politica dell’Akp è stata paragonata a quella dei partiti democratici cristiani europei: grande attenzione ai temi economici e dello sviluppo, ispirazione religiosa ma moderata, politica del buon vicinato con i paesi confinanti, ingresso nell’Ue.

Gli avversari laici accusano l’Akp di voler islamizzare il paese, puntando il dito su di una serie di provvedimenti filo-islamici come la penalizzazione dell’adulterio, la proibizione della vendita di alcolici (entrambi abortiti) e l’abolizione del divieto di portare il velo all’università (annullato dall Corte costituzionale). La base elettorale dell’Akp è la nuova borghesia imprenditoriale venuta dall’est che si contrappone alle tradizionali elite laiche e nazionaliste della burocrazia e delle imprese pubbliche.

L’Akp ha vinto le elezioni politiche nel 2002 con il 34,4% e ha gestito un periodo di forte crescita economica, avviando il negoziato per l’adesione alla Ue e raccogliendo forti consensi nelle capitali occidentali, ma anche in quelle mediorientali. Nel 2007 il partito ha vinto di nuovo le elezioni politiche con oltre il 47%.

* la Repubblica, 30 luglio 2008.


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