Cari lettori,
stiamo seguendo l’evoluzione delle vicende legate all’accusa di violenza sessuale che grava sul cappuccino padre Fedele Bisceglia e sul suo collaboratore laico, Antonio Gadio. Secondo il questore di Cosenza, Guido Marino, ci sono elementi schiaccianti contro il missionario e fondatore dell’Oasi francescana a Cosenza. Oggi, 24 gennaio, il questore ha rilasciato un’intervista alla collega Annarosa Macrì, esprimendosi in termini perentori. Sul manifesto, s’è ricordato il bel (...)

Sembra che stampa e gente stiano facendo della vicenda di padre Fedele un fenomeno da baraccone. E’ giusto che i cittadini sappiano, ma - mi chiedo - hanno bisogno di accanimento mediatico che acutizza l’astio di coloro che facilmente si scandalizzano? Le notizie, degne senzaltro di cronaca, meritano di essere trattate con delicatezza, specie fino all’accertamento della verità. Che padre Fedele abbia commesso violenze non è affatto certo, fino a condanna definitiva (manca addirittura la prima). Che le conversazioni telefoniche siano moralmente riprovevoli, è evidente. Che giudice dell’animo non è l’uomo , è per me quasi certo. Se Padre Fedele è colpevole di reato, faccia la galera. Se è solo peccatore, perdono. Prima di emettere sentenze, badiamo alla trave che abbiamo nei nostri occhi. Chiedo: i pedofili e i violentatori sono tutti religiosi? Se alcuni di essi lo sono, se ne assumano le responsabilità, e soprattutto siano giudicati dall’opinione pubblica e dalla legge come uomini. Mi stupisce che la gente dia "buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio". E questo lo fanno non solo i religiosi.