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Politica...

PIANETA ITALIA. LA DECADENZA CRESCENTE, IL BERLUSCONISMO, E L’URGENZA DI UNA COSTITUENTE DELLA SINISTRA. Un’analisi di Asor Rosa - a cura di pfls

mercoledì 20 agosto 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] se qualcuno pensa che la crisi della sinistra si risolva creando un nuovo piccolo partito dei frantumi dei vecchi, farebbe bene a cambiare opinione il più presto possibile. Ciò a cui sembra opportuno pensare è un vasto e persino eterogeneo movimento di forze reali, che sta dentro e fuori i vecchi partiti e per il quale vale la parola d’ordine che l’unica organizzazione possibile è l’autorganizzazione: una rete di istanze e rappresentanze diverse, collegate strategicamente e non (...)

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> PIANETA ITALIA. LA DECADENZA CRESCENTE, IL BERLUSCONISMO, E L’URGENZA DI UNA COSTITUENTE DELLA SINISTRA. --- finalmente, siamo diventati veramente il Paese delle banane (Tolleranza zero Mafia esclusa di Roberto Cotroneo).

giovedì 7 agosto 2008

Tolleranza zero Mafia esclusa

di Roberto Cotroneo *

Il degrado morale e culturale di questo Paese ha un nuovo punto critico, un nuovo traguardo, tutt’altro che invidiabile, naturalmente. Si tratta del «decreto sicurezza», fortemente voluto da tutto il centro destra e in particolare dal ministro leghista Roberto Maroni. Proprio Maroni, ieri, ha detto una cosa interessante: «I primi cittadini saranno protagonisti e non comprimari della sicurezza: ora vediamo se hanno creatività». È una frase a metà tra l’agghiacciante e il ridicolo. E probabilmente riesce a essere entrambe le cose. Ma con questo decreto, finalmente, siamo diventati veramente il Paese delle banane.

Una sorta di propaganda strombazzata ai quattro venti, fatta di militari usati per l’ordine pubblico e di misure che finalmente calmeranno un Paese sempre più di stivaloni e mascelle volitive. Perché è così. Purtroppo. Uno non ci crede, e dice: la storia passata è storia passata, non usiamo termini a sproposito, cerchiamo di capire, la sicurezza è uno dei temi più sentiti dai cittadini, che siano di destra o di sinistra. Forse è proprio su un argomento come questo che si vincono o si perdono le elezioni. Cerchiamo di capire che in fondo un giro di vite sarebbe importante, un segnale di serietà.

E invece? Ecco la creatività sulla sicurezza di cui parla Maroni, applicata nel concreto. È vietato chiedere l’elemosina. Ovvero, un’ordinanza contro l’accattonaggio. È partita la lotta contro i lavavetri, con sequestro dell’attrezzatura. Di quale attrezzatura si tratti è facile immaginarlo. Sequestro di secchio, acqua insaponata e tergivetro da euro 1,00 con gomma morbida e manico in plastica. Divieto agli ambulanti di insidiare la sicurezza della nazione con discese sulla spiaggia, e vendita di pericolosi elefantini di finta giada e calzettoni da tennis. Divieto di bivacco, di schiamazzo e di canti nelle aree storiche. L’esercito, armato di tutto punto potrà controllare il cestino del picnic in piazza del Pantheon, del turista bivaccoso, e mettere al bando «La canzone del sole» di Lucio Battisti. Non si può andare in più di due in un parco di notte, per cui se si è in tre, basta dividersi, due da una parte, e un altro a dieci metri di distanza che fa finta di non conoscerti, se finisci sotto l’occhio attento dei nuovi angeli della sicurezza. Naturalmente non potevano mancare le multe ai clienti dele prostitute, che dovranno pagare fino a 500 euro, e che in Romagna vengono già fotografati, e questa passi.

Ora non sai se ridere o se piangere. Visto che tutte queste misure sono fantastiche. Colpiscono, in tema di sicurezza, i poveracci che chiedono l’elemosina, quelli che lavano i vetri (con sequestro dell’attrezzatura, va ribadito, perché è degna di un film di Alberto Sordi), i senegalesi che vendono sulla spiaggia, quelli che cantano con la chitarra e quelli che vanno in tre o quattro al parco, e nel frattempo il Financial Times ci indica come, secondo una graduatoria assai rigorosa, il Paese più corrotto d’Europa, con un testa a testa tra noi e la Grecia e il quarantesimo Paese più corrotto del mondo.

Curioso davvero che in tutte queste misure sulla sicurezza, le impronte digitali ai rom, e schifezze razziste di vario genere, nessuno ricorda che siamo un Paese dove la malavita organizzata, ovvero la Camorra, la Mafia, la ‘ndrangheta, e altro ancora, controllano in modo spietato e criminale estese parti del territorio italiano, e investono ormai buona parte dei loro introiti, in attività apparentemente lecite. E invece noi mettiamo in campo una parata da Stato libero di Bananas, con mezzi dell’esercito, carabinieri, e polizia, a controllare mutilati che fanno accattonaggio, lavavetri che muoiono sotto il sole di agosto per 20 centesimi a parabrezza, ambulanti che ti vendono tre ciondoli per cinque chilometri di spiaggia, studentelli che mangiano tramezzini sotto qualche monumento, e gente che ha il vizio di intonare qualche coro, o ha voglia di passare un po’ di tempo in un parco. Gente pericolosa, inquietante, gente che dà la sensazione del pericolo e della precarietà di questo paese, povera gente che non è bello vedere in giro, perché non è carino il mutilato sotto casa, o vicino al negozio preferito che ti chiede l’elemosina, non è elegante, diamine che un lavavetri ti stia a un angolo di semaforo, è fastidioso il senegalese che gira con la sua merce mentre stai sorseggiando in spiaggia qualche cocktail di frutta. Molto meglio essere assediati da mafiosi, camorristi, picciotti, gregari, ceffi e bulli pericolosi che proliferano, fanno affari, vendono cocaina ai ragazzini di quattordici anni, aprono locali all’apparenza ineccepibili: gente pericolosa davvero, che non ha niente di creativo, e ha molto di consolidato. Sono sempre quelli, sempre gli stessi. Ed è sempre la stessa storia, sempre la storia tragica e indecente di questo Paese.

Il sindaco di Verona, leghista, che di nome fa Flavio Tosi, dice che da fine agosto arruolerà ex carabinieri, militari in congedo, alpini, uomini della protezione civile, «ingaggiati con funzione di controllo». Ma nessuno in questo Paese vuole davvero controllare nulla. Eccetto i poveracci, eccetto i protagonisti di un fondale sociale che non conta nulla, che non disturba più di tanto. E che tranquillizza soltanto una parte di questo Paese, egoista, volgare, qualunquista e fondamentalmente ignorante, ma soprattutto cattiva. Una guerra tra poverissimi stranieri e impoveriti italiani. Dove gli impoveriti italiani fanno la guerra ai disgraziati stranieri in nome di una finta sicurezza. E sono contenti dell’esercito che chiede i documenti a pakistani o a cingalesi, e toglie qualche bancarella. Non so dire se è più vergognoso, o più ridicolo. Ma il risultato è esattamente questo. E hanno anche il coraggio di chiamarla “sicurezza creativa”.

*l’Unità, Pubblicato il: 07.08.08, Modificato il: 07.08.08 alle ore 14.50


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