Gentili Benny ed Emiliano, Bruno Contrada mi ha fatto pervenire la sua mail di risposta a Benny, con preghiera di pubblicarla. Lui è diposto a rispondere ad ogni domanda che gli porrete, purchè ne pubblichiate anche la risposta. In questa mail rende anche pubblico il suo indirizzo di posta, affinchè chiunque voglia scrivergli può farlo. Vi saluto cordialmente e vi ringrazio dell’ospitalità Agnesina Pozzi
Bruno Contrada: "Mi riferisco al suo scritto, sul mio sito "www brunocontrada.info", del marzo c.a. Ritengo che sia opportuno e giusto che lei si ponga e ponga domande su vicende giudiziarie che vanno al di là del singolo individuo, che ne è il protagonista o la vittima, ma che interessano tutto il Popolo Italiano, in nome del quale sono emesse le sentenze. Quindi, lei, da cittadino italiano, ha il diritto di sapere e giudicare. Però, per conoscere ed esprimere poi giudizi, positivi o negativi che siano, è necessario non limitarsi alla lettura e all’ascolto dei resoconti e notizie della stampa e della televisione, che talvolta sono corretti e aderenti alla verità, ma spesso insufficienti, lacunosi, fuorvianti, mistificatori, tendenziosi o addirittura falsi e calunniosi. Non è sufficiente neppure leggere soltanto le sentenze perché, come il brocardo latino ci ricorda:
" res iudicata facit de albo nigrum, originem creat, aequat quadrata rotundis, naturalia sanguinis vincula et falsum in verum mutat,,, »
E’ utile, inoltre, riflettere su queste parole di Anatole France: " Il diritto è la più efficace scuola della fantasia." Mai poeta ha interpretato così liberamente come un giurista la realtà. E’ un insignito del premio Nobel (1921) che dice queste cose! Lei, nella lettera a me indirizzata sul blog, mi esorta a dire la verità. Ebbene, io le dirò che sono più di quindici anni che la verità viene detta, conclamata, gridata, accertata e consacrata in migliaia e migliaia di pagine di atti processuali (verbali di udienze, testimonianze a difesa e d’accusa, requisitorie e arringhe difensive, memorie, documenti d’archivio, motivi di appello e ricorsi, ordinanze, SENTENZE etc..). Tra queste ultime, cioè sentenze, ce n’è una che conclude:"L’imputato è assolto perchè il fatto non sussiste". Sempre, in nome del Popolo Italiano. La esorto, quindi, (questa volta sono io a farlo) a documentarsi, conoscere, e poi formulare il suo giudizio, che non sia frutto di suggestione o pregiudizio. Gli atti dei processi definiti sono pubblici; chiunque può prenderne visione. Se ha domande specifiche da pormi, dubbi, perplessità o altro, può anche scrivermi : Carcere Militare di S.Maria Capua Vetere (CE) via del Lavoro 202 - 81055 - Io le risponderò. La posta, sia in arrivo che in partenza, non è soggetta a censura. Può scrivermi, quindi, liberamente ed io altrettanto liberamente le risponderò. Del resto non c’è nulla di compromettente o di segreto da leggere o da scrivere. Tutto ciò che c’era da dire è stato detto in atti pubblici, cioè processuali. Sa perché le ho risposto? Perché lei mi ha detto che ha poco più di vent’anni, che è siciliano e che la sua famiglia è stata vittima della mafia. I suoi interrogativi avranno risposta esauriente. La saluto cordialmente Bruno Contrada
P.S. Vuol dirmi che significa "RELATIVISMO", che mi addebita?"