La Ue sulla Georgia: condanna, ma nessuna rottura
«Finchè le truppe russe non si saranno ritirate sulle posizioni precedenti il 7 agosto, resteranno sospesi i negoziati per la conclusione di un accordo di partenariato tra l’Unione Europea e la Russia». Con queste parole si concludono le quattro pagine di conclusioni del Consiglio Europea straordinario, finito a Bruxelles un’ora dopo le previsioni. A protrarre le discussioni, le posizioni più intransigenti di alcuni paesi dell’est europea che volevano una posizione più critica nei confronti della Russia.
Il risultato cambia di poco la bozza di conclusione arrivata sul tavolo del Consiglio Europeo, con un appello alla Russia affinchè «assuma un comportamento responsabile, e fedele all’insieme dei suoi impegni», ed il rinvio al prossimo Consiglio Europeo del 14 novembre a Mosca, di una valutazione della situazione.
Il Consiglio Europeo «condanna con fermezza la decisione unilaterale della Russia di riconoscere l’indipendenza dell’Ossezia del sud e dell’Abcazia» e si dice pronta ad impegnarsi con una presenza sul terreno di 200 uomini al fine di sostenere una soluzione pacifica e durevole del conflitto. Viene al tempo stesso decisa la nomina di un rappresentate speciale dell’UE per la crisi in Georgia.
Per quanto riguarda i risvolti energetici della crisi, il Consiglio Europeo ribadisce «la necessità di intensificare gli sforzi in materia di sicurezza di approvvigionamento energetico ed invita il consiglio, in cooperazione con la commissione, a esaminare le iniziative anche in materia di diversificazione delle fonti energetiche e dell’approvvigionamento».
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è detto «totalmente soddisfatto» per l’esito del vertice europeo sulla Georgia. «Abbiamo dato una forte mano a Sarkozy, la dichiarazione è passata come da previsione, con alcune correzioni fatte da noi in fase di stesura», ha spiegato, definendo «equilibrate» le conclusioni. Il presidente del Consiglio spiega comunque che da parte russa «c’è la volontà di ritirare i soldati».
Per il presidente di turno dell’Unione Europea, Nicolas Sarkozy respinge il confronto, più volte sollevato dalla Russia, tra l’indipendenza dell’Ossezia e dell’Abcazia da una parte e del Kosovo dall’altra. «La Russia ha condannato l’Unione Europea quando questa ha riconosciuto l’indipendenza del Kosovo - ha ricordato il presidente della repubblica Francese - ora non si deve stupire se noi oggi condanniamo la Russia che ha riconosciuto l’indipendenza delle Ossezia e Abcazia.» Non solo, ma Sarkozy ricorda che «prima di riconoscere l’indipendenza del Kosovo, l’Unione Europea ha portato avanti per anni delle discussioni a livello internazionali ed ha fatto ricorso alla mediazione dell’Onu».
* l’Unità, Pubblicato il: 01.09.08, Modificato il: 01.09.08 alle ore 20.48