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ITALIA 2008. 60° ANNIVERSARIO DELLA COSTITUZIONE...

L’ENTUSIASMO DI UN POPOLO PER LA DEMOCRAZIA. LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE ITALIANE DAL 1946 AL 1956. Un originale e prezioso lavoro di Rosario Forlenza, nato da un corso di dottorato sotto la guida di Maurizio Ridolfi all’Università della Tuscia di Viterbo - a cura di Federico La Sala

lunedì 8 settembre 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Le riflessioni e gli esiti di ricerca più fertili - in Italia e in Europa, ma in particolare in Francia - hanno spostato il tradizionale studio dei fenomeni di carattere pubblico verso una nuova realtà di storia della politica, che, tra l’altro, si avvale delle sollecitazione e degli apporti dell’antropologia, della politologia, dei linguaggi, metodi e particolari universi scientifici delle scienze sociali. E proprio lo studio delle elezioni, in Italia come altrove, ha consentito di (...)

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> L’ENTUSIASMO DI UN POPOLO PER LA DEMOCRAZIA. LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE ITALIANE DAL 1946 AL 1956. --- "Oggi si pone l’esigenza di un rinnovato, consapevole ancoraggio alla Costituzione". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a un convegno sui 60 anni della Costituzione a Palazzo Ducale di Venezia.

giovedì 18 settembre 2008


-  Il capo dello Stato a Venezia per un convegno ha parlato anche di federalismo fiscale
-  "Ma unità e indivisibilità della Repubblica restano valore storico e principio fondamentale"

-  Napolitano, appello su Costituzione
-  "La Carta del ’48 riserva preziosa"

Calderoli: "Un plauso e una assoluta condivisione per le sue parole"

VENEZIA - "Oggi si pone l’esigenza di un rinnovato, consapevole ancoraggio alla Costituzione". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a un convegno sui 60 anni della Costituzione a Palazzo Ducale di Venezia. La Costituzione, ha aggiunto Napolitano, non è "intoccabile" ma, come è stato dimostrato in passato, non la si può riscrivere tout court. Nel suo intervento il capo dello Stato ha detto anche di non essere pessimista sulla possibilità di arrivare a un’intesa sul federalismo fiscale si possano conciliare.

Ancoraggio alla Costituzione. Dopo le polemiche sul fascismo, di cui comunque non ha fatto menzione, il presidente della Repubblica ha sottolineato che "un rinnovato ancoraggio alla costituzione’’ è "un’esigenza che appare tanto più forte quanto più si avverta un pericolo di disorientamento della comunità nazionale, per l’indebolirsi della sua coesione e del suo tessuto ideale e civile". "La Carta del ’48 - ha rimarcato - è una riserva preziosa su cui far leva, purché ci si impegni innanzitutto a bucare il velo di ignoranza che la circonda: facendone conoscere e studiare il testo".

Lip service. Il presidente della Repubblica invita ’’a non indulgere ad una improduttiva mitizzazione ma anche a non cedere alla retorica del superamento, quasi per limiti di età della Carta del ’48’’. Nei confronti della Costituzione - ha detto Napolitano a Venezia - ’’non ci interessano i lip service, gli omaggi a fior di labbra, ma egualmente non portano da nessuna parte gli atteggiamenti liquidatori’’. ’’Quel che ci interessa - ha aggiunto Napolitano - è come far vivere in questa fase storica la Costituente repubblicana, in rapporto a domande della società e attese dei cittadini che non hanno finora trovato sbocco’’.

"Costituzione non intoccabile". "Sono idealmente convinto - ha proseguito il capo dello Stato - che ripercorrere la strada, già risultata impraticabile, di una riscrittura complessiva, sia pure della sola seconda parte della carta del ’48, sarebbe un tentativo velleitario e dannoso". Napolitano ha comunque ribadito un concetto: "Che la Costituzione non sia intoccabile lo dimostra il semplice fatto che tra il 1963 e il 2005 sono stati modificati, sostituiti, aggiunti, 38 articoli o commi, anche di notevole rilievo".

"Scelte di riforma". "Sono persuaso - ha spiegato Napolitano - che siano da perseguire e possano essere condivise, se mirate, riforme volte specificamente a garantire la soluzione di alcuni problemi da tempo sul tappeto come ad esempio l’abbandono del bicameralismo ancora vigente e l’istituzione di una Camera delle Regioni o delle autonomie".

Federalismo fiscale. "Nessuna parte politica può negare che sia venuto il momento di entrare nel merito, stringere il confronto, cercare impostazioni concrete e convincenti per dar vita al sistema disegnato nell’articolo 119, ormai comunemente classificato come federalismo fiscale", ha detto Napolitano. Si può solo, ha concluso, procedere ad alcuni "approfondimenti o ripensamenti su vari aspetti del titolo V", e sono "legittime". "C’è un imperativo di chiarezza e di razionalizzazione che non può essere eluso".

Paletti. Ma Napolitano mette dei paletti: "L’unità e la indivisibilità della Repubblica resta valore storico e principio fondamentale, di certo non negoziabile". No quindi alle chiusure di chi è più ricco e "chiamare le regioni del Mezzogiorno alla prova della responsabilità per l’uso economico e il rendimento qualitativo delle risorse pubbliche". Ciò detto, è chiaro che bisogna recuperare "l’idea dell’unità nazionale come inseparabile e destinata a trarre maggior forza e consenso da una articolazione pluralistica e autonomistica". Dal momento che la riforma della Costituzione approvata nel 2001 prevede il federalismo fiscale, si parta da quello.

Calderoli. Positiva la reazione della Lega alle parole del capo dello Stato. "Un plauso, ed una assoluta condivisione, al presidente Napolitano per le sue parole sul federalismo - ha detto il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli - Ancora una volta con la sua sensibilità coglie quelle che sono le necessità del Paese". "Il presidente - ha aggiunto Calderoli - coglie una priorità che è assolutamente da noi condivisa e che appare ineludibile".

* la Repubblica, 18 settembre 2008


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