E’ vecchia abitudine in un certo meridione, intriso di mafiosità ed assuefatto a questa piaga, uccidere tre volte le vittime della criminalità mafiosa.
Prima li uccidono con la lupara (o con il kalashnikov, sua versione moderna).
Poi li ri-uccidono con le maldicenze e le insinuazioni, quasi a voler giustificare l’assassino e a scaricare la colpa di essere stato ucciso sulla stessa vittima.
Infine tentano di ucciderli per la terza volta con l’oblio, con la cancellazione della memoria (...)
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