Da Mantova Pennac interviene nella «querelle» sulla scuola *
Dal Festivaletteratura di Mantova, Daniel Pennac alza la voce. Invitato per presentare il suo «Diario di scuola» edito da Feltrinelli, l’autore francese ne ha approfittato per criticare la riforma voluta dal ministro Gelmini. «Introdurre il voto in condotta», osserva Pennac, «non è espressione della vera autorità. L’ingresso nelle scuole di voti, grembiulini, uniformi è una pratica molto in voga nei paesi in via di sviluppo. Sono tutte forme esteriori che assume l’autorità. Ma non è questo il vero problema». Per più di venticinque anni, Daniel Pennac ha lavorato proprio come maestro elementare, maturando l’idea che nella scuola «l’autorità può essere solo di ordine intellettuale ed esemplare. Se un insegnante non è capace di comunicare passione per la sua materia e non sa avere un comportamento esemplare per esempio consegnando tempestivamente i compiti in classe corretti, cha autorità può avere? Ci deve essere un gioco di reciprocità». A meno che non si voglia una scuola che di tutto si occupi, tranne che delle esigenze di ragazzi e bambini.
* il manifesto, 05.09.2008.