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EV-ANGELO, COSTITUZIONE... E L’UNTO DEL SIGNORE: L’ITALIA COME VOLONTA’ E RAPPRESENTAZIONE DI UN SOLO PARTITO: "FORZA ITALIA"!!!

L’IDEOLOGIA CATTOLICO-FASCISTA DEL MAESTRO UNICO E L’ART. 7 DELLA COSTITUZIONE, UN BUCO NERO CHE DISTRUGGE L’ITALIA E LA STESSA CHIESA CATTOLICA. Per un ri-orientamento teologico-politico. Una nota - di Federico La Sala

Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio ... un cattolicesimo-ROMANO che ha sempre e per lo più confuso "Erode" con Cesare e Dio con "Mammona"!!!
mercoledì 25 aprile 2012 di Maria Paola Falchinelli
[...] Il messaggio del patto costituzionale, come quello del patto eu-angelico ...e della montagna è ben-altro!!! La Costituzione è - ripetiamo: come ha detto e testimoniato con il lavoro di tutto il suo settennato il nostro Presidente, Carlo A. Ciampi - la nostra “Bibbia civile”, la Legge e il Patto di Alleanza dei nostri ’Padri’ e delle nostre ’Madri’ Costituenti (21 cittadine-sovrane presero parte ai lavori dell’Assemlea), e non la ’Legge’ di “mammasantissima” e (...)

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> L’IDEOLOGIA CATTOLICO-FASCISTA DEL MAESTRO UNICO E L’ART. 7 DELLA COSTITUZIONE, UN BUCO NERO CHE DISTRUGGE L’ITALIA E LA STESSA CHIESA CATTOLICA. --- ELEZIONI REGIONALI. L’arcivescovo Rino Fisichella: l’intervento dei vescovi era necessario (di Gian Guido Vecchi - Intervista).

martedì 30 marzo 2010

Fisichella: l’intervento dei vescovi era necessario

intervista a Rino Fisichella

a cura di Gian Guido Vecchi (Corriere della Sera, 30 marzo 2010)

L’indicazione della Cei per la difesa della vita, i principi «antropologici» che fondano quelli sociali e quindi sono una discriminante nel voto dei cattolici, l’aborto «crimine incommensurabile», le parole del cardinale Bagnasco riprese con evidenza dai media vaticani. E tutti a pensare a Emma Bonino.

Eccellenza, per la Chiesa non è stato rischioso esporsi così?

«Vede, noi siamo abituati a rispettare il consenso elettorale, sia che riguardi elezioni amministrative o politiche sia che si tratti di un referendum. Se fossero tutti abituati come noi al rispetto delle regole, potremmo vivere tempi migliori...».

A tarda sera l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente della pontificia Accademia per la vita, considera sereno l’andamento dello spoglio. Quello che la Chiesa doveva dire, l’ha detto.

«Noi lavoriamo con un criterio che non si ferma alla politica, ai partiti: e richiede un impegno diretto nella società, secondo quel principio di sussidiarietà che ci sta particolarmente caro».

Che la Chiesa fosse preoccupata per Emma Bonino, non è un mistero.

«Qui non si tratta di esprimere un giudizio su questo o quel candidato. Ma se una candidatura è all’opposto di quelli che sono i valori fondamentali del Cristianesimo, anzitutto il rispetto della vita nascente e del suo termine naturale...».

Non sono temi astratti, rispetto al ruolo delle Regioni?

«Macché, non è vero: le Regioni hanno un’autonomia reale, legislativa, che determina anche la politica delle strutture sanitarie, oltre alla formazione scolastica».

Si può pensare a un’astensione di parte dei cattolici del Pd?

«Quando i numeri dell’astensionismo sono così rilevanti, è ovvio pensare che ci sia stata anche un’insoddisfazione dei cattolici: da una parte dipende dalla radicalizzazione bipolarista e dall’altra, certo, anche al fatto che i candidati scelti non sempre corrispondono ai valori fondamentali di un cristiano. Comunque, mi sembra importante far notare una cosa...».

Quale?

«I cattolici in queste elezioni hanno una presenza determinante, come nel caso di Formigoni o Cota, e questo vale anche quando non si presentano con gli schieramenti principali: penso ad esempio ai risultati qualificanti di Paola Binetti o di Magdi Cristiano Allam. Sono dati che fanno comprendere l’impegno costante del mondo cattolico».

Non avete messo in difficoltà una parte del mondo cattolico?

«Nel periodo elettorale c’è stata grande confusione, sia per motivi tecnico-amministrativi sia per ragioni valoriali. Per questo era ancor più necessario che i vescovi intervenissero. Siamo in una società libera e democratica. E quando sono in gioco valori fondamentali, non solo per i cattolici, è inevitabile che la voce dei vescovi si faccia sentire, come sempre chiara e convincente». Al Nord trionfa la Lega, in Veneto ha percentuali da Dc.

Per la Chiesa, ci possono essere problemi su temi come l’immigrazione?

«Anzitutto credo che dobbiamo prendere atto dell’affermarsi della Lega, della sua presenza ormai più che ventennale in Parlamento, di un radicamento nel territorio che le permette di sentire più direttamente alcuni problemi presenti nel tessuto sociale. Quanto ai problemi etici, mi pare che manifesti una piena condivisione con il pensiero della Chiesa. Sull’immigrazione, bisognerà essere capaci di saper coniugare le esigenze dei cittadini e quelle del mondo del lavoro: sapendo che non possiamo considerare gli immigrati come merce lavoro, che esiste un dignità della persona che va rispettata, e che la Chiesa d’altra parte non potrà mai non andare incontro a una richiesta di legalità. Il nostro criterio è dialogare e rispettare il voto dei cittadini».

Ma parlare di principi «non negoziabili», in politica, non è una contraddizione in termini?

«Noi non parliamo di principi non negoziabili in politica, ma a livello di istanza etica. La politica vive di una laicità propria, fatta di indipendenza dal mondo confessionale e religioso. Ma questo non significa indipendenza dai principi etici. Anche il legislatore deve richiamarsi a principi che hanno il loro fondamento nella legge naturale: che non è un’invenzione cattolica, ne parlava anche Cicerone e prima di lui i greci. Tutti siamo chiamati a rispettarla, per non permettere mai che prevalga l’arroganza del più forte sul più debole».


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