Un chiarimento sul Giorno della Memoria
risponde Furio Colombo (il Fatto, 08.02.2012)
SPERO DI SÌ. È ciò che ho tentato di fare quando ho scritto e firmato la legge sul Giorno della Memoria. Tutti hanno sofferto in modo spaventoso durante la Seconda guerra mondiale scatenata, lei ricorderà, da tedeschi e italiani, da nazisti e fascisti. Dentro quella guerra che, dal 1939 al 1945, ha provocato 20 milioni di morti e distrutto quasi tutti i Paesi europei, compresi i colpevoli (Germania e Italia) c’è stata una guerra anche più terribile e implacabile, detta “leggi razziali”, una perfetta organizzazione di morte diretta esclusivamente contro gli ebrei di ogni cittadinanza, storia, vita, Paese.
Cosicché, per esempio, nella Varsavia occupata, i polacchi cattolici soffrivano molto, ma i polacchi ebrei venivano cercati casa per casa, cantina per cantina, rifugio per rifugio, ammassati nel ghetto, senza cibo o risorse di nessun genere, e poi le strade di accesso e le finestre verso la parte cristiana venivano murate in modo da impedire ogni contatto. Vi sono stati cristianissimi polacchi che hanno dato o rischiato la vita per nascondere alcuni di questi perseguitati.
Ma un dettagliato documentario tedesco del 1942 mostra i soldati tedeschi trincerati intorno al muro del ghetto di Varsavia con le armi puntate e cittadini che, passando alle loro spalle, notavano movimenti di abitanti del ghetto (quasi sempre bambini) che cercavano di uscire da fenditure del muro in cerca di cibo, in modo che i soldati, avvertiti, potessero prendere la mira e uccidere. Parlo di documenti, non di cinema, fatti veri e documentati che può visionare anche oggi in una piccola sinagoga non più usata per il culto, nei pressi di ciò che allora era un altro ghetto murato, quello di Cracovia.
Come forse ricorda, la fame, le malattie, l’estrema volontà di resistenza hanno portato alla insurrezione del ghetto di Varsavia e gli insorti sono tutti stati uccisi.
Intanto era in funzione il sistema dei campi di sterminio e, come certo ricorda, l’Italia ha fatto la sua parte. Prima le leggi razziali (quelle italiane, volute da Mussolini, votate all’unanimità dal Parlamento italiano di allora e firmate dal re d’Italia, unico re d’Europa a mandare a morte i suoi cittadini ebrei, fra cui alcuni suoi generali e alcuni decorati al valor militare), poi gli arresti di massa dovunque in Italia (sempre intere famiglie, dai neonati agli anziani, dai sani ai malati, nel silenzio di tutti gli altri italiani), Infine il trasporto nei campi di sterminio, il solo servizio per cui le ferrovie d’Europa hanno sempre funzionato.
“Monopolio”? Purtroppo, con sei milioni di cadaveri, fra cui un mare di bambini, si finisce per avere un triste e doloroso primato. Dovrebbe dare “fastidio”, come lei dice, per un’altra ragione: tanti, tantissimi, nella buonissima Italia hanno taciuto. Senza quei complici il delitto non poteva avvenire.