Caro Abdoul, *
Caro Abdoul,
la prima cosa che ci preme dire, anzi gridare a gran voce è che tu non se morto perché hai preso un pacchetto di biscotti, ma perché in questo nostro Paese l’odio per il diverso è arrivato ad una misura insostenibile.
E’ successo proprio a Te che diverso non eri perché sei venuto in Italia da piccolino e qui hai vissuto la tua breve esistenza.
Con lucidità sorprendente per i tuoi giovani anni capivi però che non tutti erano affettuosi, accoglienti come i tuoi compagni, come noi, le tue maestre e come tutto l’ambiente scolastico che ti conosceva e ti voleva bene.
A volte, infatti, un po’ sconsolato ci dicevi che per te non ci sarebbe stato un buon futuro, poi la tua allegria e la tua vivacità avevano, fortunatamente, il sopravvento e ritornavi l’Abdoul di sempre spensierato e giocherellone.
Abbiamo un vivido ricordo di Te: alla presentazione delle attività didattiche delle elementari sedevi in prima fila con il tuo papà. Eri serissimo, con i tuoi splendidi occhioni neri, attenti a ciò che veniva illustrato.
Quando ti ritrovammo nella nostra sezione ne fummo molto contente e tutti insieme, tu noi e i tuoi compagni di classe intraprendemmo un percorso di conoscenza e di rispetto reciproco.
Eri benvoluto da tutti e mai in classe ci furono episodi di rifiuto nei tuoi confronti.
Il legame con te e la tua famiglia è rimasto sempre perché quando ci si incontrava ci raccontavi dei tuoi progetti e delle tue difficoltà.
Ciao Abdoul carissimo, te ne sei andato all’alba di un giorno di fine estate ad opera di due disgraziati, violenti, per i quali la vita di un ragazzo non ha nessun valore.
Con grande affetto
Le tue maestre
Teresa e Loredana
PUBBLICATA DA CERNUSCO INSIEME
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