La versione di Fausto e Daniele Cristofoli non convince i magistrati
Confermata l’aggravante dei futili motivi. Escluso invece il razzismo
Giovane ucciso a Milano
I Cristofoli restano in carcere
Milano reagisce e sabato scende in piazza a fianco del comitato "Per non dimenticare Abba" *
MILANO - Confermato l’arresto per Fausto e Daniele Cristofoli, padre e figlio, accusati di omicidio volontario aggravato dai futili motivi per aver ucciso Abdoul Guiebre. Lo ha deciso il gip Micaela Curami spiegando che c’è pericolo di fuga, di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove.
Per l’assassinio del giovane originario del Burkina Faso si era inizialmente sospettata una matrice razzista, poi esclusa sia dal capo della Mobile Francesco Messina (secondo il quale "il delitto è maturato a causa della presunta idea che i ragazzi avessero rubato qualcosa che alla fine si è appurato essere dei biscotti"), sia dal prefetto Gian Valerio Lombardi ("Nel provvedimento del magistrato non c’è alcun riferimento a matrici razziste o xenofobe. L’episodio è grave, ma ultimamente non ve ne sono stati altri").
Allo stato, la versione dei fatti resa dagli indagati è smentita dalle testimonianze: è questo il motivo fondamentale che ha portato alla convalida del fermo. Nella versione dei Cristofoli tutto avviene in otto minuti: l’ingresso dei tre ragazzi nel bar vuoto, la loro fuga, l’inseguimento prima a piedi e poi col furgone, le provocazioni, i tre che si armano con bottiglie e bastoni, accettano lo scontro, accerchiano Fausto Cristofoli, l’intervento del figlio, un solo colpo di bastone, quando Abdoul "era ancora in piedi".
Sulla vicenda, comunque, molti chiarimenti verranno dall’analisi dei filmati delle telecamere installate in via Zuretti e dall’esito dell’autopsia sul corpo del ragazzo.
Le reazioni. Milano sabato scenderà in piazza contro il razzismo e a fianco della famiglia di Abdul. Il corteo partirà dai bastioni di piazza Venezia alle 14.30 per poi raggiungere piazza Duomo. In prima linea ci sarà il comitato ’Per non dimenticare Abba, per fermare il razzismo’, nato a Cernusco sul Naviglio, la cittadina vicino Milano dove viveva il ragazzo con la sua famiglia.
Oltre all’adesione di personaggi famosi come il premio Nobel Dario Fo con la moglie Franca Rame, l’attore Moni Ovadia, don Gino Rigoldi, Ascanio Celestini, Cochi Ponzoni, Paolo Rossi e Bebo Storti ci saranno realtà associative locali attive da tempo sul territorio, come l’associazione culturale Punto rosso, il centro sociale Il Cantiere, il Leoncavallo, Rete G2 seconde generazioni (che riunisce i figli degli immigrati), l’Arci, il Prc di Milano e Lodi, Emergency e lo scrittore senegalese Pap Kouma.
* la Republica, 17 settembre 2008.