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CRITICA DELL’ ECONOMIA POLITICA E DELLA TEOLOGIA. IL DOLLARO ("IN GOD WE TRUST") E LA CROCE ("DEUS CARITAS EST"): TUTTO A "CARO-PREZZO" ("CARITAS")!!!

EVADERE DALLE IDEE VECCHIE!!! CON MARX E KEYNES, OLTRE. Un’indicazione e "una premessa... di civiltà" - di Federico La Sala

KEYNES. La difficoltà non sta nelle idee nuove, ma nell’evadere dalle idee vecchie, le quali, per coloro che sono stati educati come lo è stata la maggioranza di noi, si ramificano in tutti gli angoli della mente
sabato 20 settembre 2008 di Maria Paola Falchinelli
UN’ESORTAZIONE *
Questo libro è diretto principalmente ai miei colleghi economisti [...] l’economia ortodossa è in difetto, l’errore va trovato non nella sovrastruttura, che è stata eretta con grande cura di coerenza logica, ma nella poca chiarezza e generalità delle premesse [...] La composizione di questo libro è stata per l’autore una lunga lotta di evasione, e tale dev’esserne la lettura per la maggioranza dei lettori affinché l’assalto dell’autore su di loro abbia successo: una lotta (...)

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> IL DOLLARO ("IN GOD WE TRUST") E LA CROCE ("DEUS CARITAS EST"): TUTTO A "CARO-PREZZO" ("CARITAS")! EVADERE DALLE IDEE VECCHIE!!! ---- La moneta é una questione morale, economica e politica (di Ron Paul).

domenica 21 settembre 2008

Moneta di Carta e Tirannia

-  Scritto da Ron Paul

Thursday 07 June 2007

Riproponiamo uno dei migliori pezzi sulla moneta scritti da Ron Paul, candidatosi nel 1988 alla presidenza come libertario; corre per le prossime elezioni nelle liste repubblicane. Nonostante cio’, rimane un vero libertario, non ha niente a che vedere con la politica di bush, del quale e’ uno dei maggiori oppositori, e ha sempre criticato aspramente al congresso la politica monetaria di Greenspan e ora quella di Bernanke. Potrebbe essere l’uomo sorpresa per un cambiamento radicale degli stati uniti. *

-  HON. RON PAUL OF TEXAS
-  IN THE HOUSE OF REPRESENTATIVES
-  September 5, 2003

http://www.house.gov/paul/congrec/congrec2003/cr090503.htm

Traduzione di Roberta Panizzoli *

Nel corso della storia tutte le grandi repubbliche hanno avuto cura di una moneta sana, una unità monetaria, cioè, costituita da una merce-materia prima con caratteristiche di purezza e giusto peso. Laddove ciò si è realizzato, le civiltà hanno raggiunto livelli di maggiore benessere e le libertà si sono affermate con maggior vigore. Più una società tende verso condizioni di minore libertà, più è probabile che la moneta stia venendo svalutata e che il benessere economico dei suoi cittadini stia diminuendo.

Diversi anni prima di diventare responsabile della scandalosa diluizione del dollaro americano, in qualità di Presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan scrisse del legame tra moneta sana, prosperità e libertà. Nel suo saggio “Gold and Economic Freedom” (The Objectivist, luglio 1966), Greenspan comincia con le seguenti parole: “L’avversione quasi isterica nei confronti del gold standard è un atteggiamento che unisce tutti gli uomini di governo. Essi sembrano percepire... che l’oro e le libertà economiche siano inseparabili.” E più avanti dichiara che: “sotto il regime del gold standard, un sistema bancario si impone come il protettore della stabilità economica e di una crescita equilibrata.” In modo sbalorditivo, l’analisi di Greenspan sul crash del 1929, e sul modo con cui la Fed accelerò la crisi, ripercorre parallelamente la situazione attuale che stiamo vivendo sotto la sua direzione.

Sempre in quel saggio, Greenspan spiega: “L’eccessivo credito pompato dalla Fed si riversò sul mercato azionario dando avvio a un incredibile boom speculativo.” E ancora: “nel 1929 gli squilibri dovuti alla speculazione erano diventati dirompenti e ingovernabili dalla FED”. Infine conclude scrivendo: “ In assenza del gold standard è impossibile proteggere i risparmi dalla confisca realizzata attraverso l’inflazione”. Egli spiega il “segreto meschino” che accomuna i fautori dei governi forti e della carta moneta non convertibile, identificando nel disavanzo della spesa pubblica uno “schema per attuare una invisibile confisca della ricchezza.” Tuttavia oggi ci ritroviamo con un sistema monetario puramente cartaceo, gestito quasi esclusivamente dallo stesso Alan Greenspan che così correttamente era riuscito sia a denunciare il ruolo della Fed durante la Depressione che a riconoscere la necessità di una moneta sana.

I Padri fondatori di questa Nazione, e fino agli anni trenta anche la gran parte dei cittadini americani, disdegnavano la carta moneta, rispettavano la moneta merce-materia prima e disapprovavano il controllo monopolistico di una banca centrale sulla produzione di moneta e sui tassi di interesse. Ironia della sorte, l’abuso del gold standard, le abitudini della FED di generare credito negli anni venti e i danni che provocò negli anni trenta, non solo ci portarono alla Grande Depressione ma ebbero come effetto quello di prolungarla. Tuttavia, la colpa di quelle sofferenze fini con l’essere scaricata sulla moneta sana che avevamo allora. Questa é la ragione per cui la gente non sollevò obiezioni quando Roosevelt e i suoi amici statalisti confiscarono l’oro e svalutarono il dollaro, facendoci entrare nell’età delle valute cartacee non convertibili con le quali oggi si dibatte l’economia internazionale.

Se come afferma Greenspan una moneta sana e le libertà sono inseparabili, e la carta moneta porta alla tirannia, ci si dovrebbe chiedere per quale motivo essa sia così ben gradita dagli economisti, dalla comunità economica, dai banchieri e dagli uomini di governo. La spiegazione più semplice é che l’uomo tende sempre a cercare il conforto della ricchezza con il minor sforzo possibile. Questo desiderio é alquanto positivo quando in una società capitalista esso induce al duro lavoro e all’innovazione. La produttività aumenta e il livello di vita migliora per tutti. Questo processo ha permesso oggi, alle classi meno abbienti dei paesi capitalisti, di usufruire di lussi neanche disponibili alle famiglie reali del passato.

Tuttavia questa tendenza a ricercare il benessere e le comodità con il minor sforzo possibile viene spesso abusata. Essa spinge qualcuno a credere che attraverso certe manipolazioni della moneta, il benessere possa diventare più facilmente accessibile per tutti. Coloro che credono nella moneta cartacea non convertibile ritengono spesso che il benessere possa essere aumentato facendo a meno del dovuto lavoro e dell’innovazione. Essi arrivano anche a credere che i risparmi e il controllo dei tassi di interesse da parte del mercato non solo siano inutili, ma che rappresentino anche un ostacolo alla crescita economica. L’interesse per la libertà è rimpiazzato dall’illusione che i benefici materiali possano essere raggiunti attraverso la moneta cartacea non convertibile, piuttosto che con il duro lavoro e l’ingegnosità. I benefici percepiti diventano sempre più motivo di preoccupazione rispetto al mantenimento delle libertà. Ciò non significa che i sostenitori della moneta cartacea si siano imbarcati in una crociata per promuovere la tirannia. Sebbene il risultato tenda ad essere proprio questo, il fatto è che essi credono di aver trovato la pietra filosofale e un’alternativa moderna alla sfida per trasformare il piombo in oro.

I nostri Padri Fondatori avevano capito a fondo la questione e ci misero in guardia contro la tentazione di ricercare il benessere e la fortuna senza il lavoro e i risparmi su cui invece si fonda una reale prosperità. James Madison, ad esempio, ci mise in guarda dagli “effetti pestilenziali della carta moneta”. I Fondatori, infatti, ben si ricordavano dei danni causati dal Dollaro Continentale. George Mason della Virginia affermò di provare un “odio mortale nei confronti della carta moneta.” Il delegato della Convenzione Costituzionale Oliver Ellsworth del Connecticut pensò che la convenzione potesse rappresentare “una occasione favorevole per chiudere e sprangare la porta davanti alla carta moneta”. Pressoché tutti i delegati della Convenzione consideravano pericolosa la carta moneta, e questa fu la ragione per cui la Costituzione limitò l’autorità del Congresso in materia dichiarando come unici mezzi legali di pagamento l’oro e l’argento. La carta moneta fu vietata e non venne autorizzata alcuna banca centrale. Oltre alle ragioni economiche in favore dell’utilizzo di una moneta onesta, Madison argomentò anche ragioni morali. Spiegò che la carta moneta distruggeva “la necessaria fiducia tra gli esseri umani, la necessaria fiducia nei consigli pubblici, nell’industria, nei costumi della gente e nel buon nome del governo repubblicano”.

I Padri Fondatori erano ben consapevoli delle ammonizioni della Bibbia verso pesi e misure disonesti, verso l’argento alterato e il vino annacquato. Nel corso della storia la questione della moneta é stata una questione tanto morale quanto economica o politica.

Persino con questa storia alle spalle e con la seria perplessità espressa dai Padri Fondatori, le barriere alla carta moneta sono state fatte a pezzi. La Costituzione é rimasta la stessa, ma non viene più applicata alla questione della moneta. Una volta, durante il dibattito sull’entrata in guerra in Iraq, mi spiegarono che non c’era bisogno di una dichiarazione di guerra poiché essa sarebbe stata “futile” e che la parte della Costituzione che trattava delle facoltà decisionali del Congresso sulla guerra era “anacronistica”. In maniera simile, pare che sia “anacronistico” anche il potere costituzionale del Congresso sulla moneta limitato dalla stessa Costituzione alla coniatura e ai giusti pesi.

Se davvero la nostra generazione è in grado di sostenere le ragioni a favore della carta moneta, emessa da una banca centrale non autorizzata, sarebbe d’uopo perlomeno rispettare la Costituzione ed emendarla in modo corretto. Ignorare la Costituzione per compiere un atto pernicioso é nocivo sotto due punti di vista. In primo luogo, svalutare la moneta comporta danni smisurati a livello economico. In secondo luogo, attuare tale svalutazione senza rispettare la legge mina l’intero edificio della nostra repubblica costituzionale.

Sebbene al momento la necessità di una moneta sana non sia una questione urgente per il Congresso, essa è qualcosa che non può essere ignorata poiché il nostro sistema basato sulla carta moneta sta causando dei seri problemi economici. In realtà, pur scontrandoci quotidianamente con le conseguenze arrecate da questo sistema, non riusciamo a vedere la connessione tra i nostri problemi economici e i danni orchestrati dalla Federal Reserve.

Tutte le grandi religioni insegnano l’onestà in materia di moneta, e i difetti economici della carta moneta erano ben conosciuti quando venne scritta la Costituzione, dobbiamo quindi cercare di capire per quale motivo un’intera generazione di americani ha accettato la carta moneta senza esitare, senza porsi delle domande. La maggior parte degli americani é ignara della natura e dell’importanza della moneta. Per quanto riguarda coloro che detengono il potere, invece, o essi sono stati tratti in inganno da false nozioni oppure si rendono ben conto che il potere di creare moneta è un potere di cui in effetti godono mentre mettono all’ordine del giorno il welfare nel proprio paese e l’impero all’estero.

La moneta é una questione morale, economica e politica. Poiché l’unita monetaria stabilisce qualsiasi transazione economica, dai salari ai prezzi, dalle tasse ai tassi di interesse, é estremamente importante che il suo valore venga stabilito in modo onesto dal mercato senza che banchieri, governi, politici o la Federal Reserve manipolino il suo valore al fine di servire interessi particolari.

* Fonte: Associazione Usemlab


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