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CRITICA DELL’ ECONOMIA POLITICA E DELLA TEOLOGIA. IL DOLLARO ("IN GOD WE TRUST") E LA CROCE ("DEUS CARITAS EST"): TUTTO A "CARO-PREZZO" ("CARITAS")!!!

EVADERE DALLE IDEE VECCHIE!!! CON MARX E KEYNES, OLTRE. Un’indicazione e "una premessa... di civiltà" - di Federico La Sala

KEYNES. La difficoltà non sta nelle idee nuove, ma nell’evadere dalle idee vecchie, le quali, per coloro che sono stati educati come lo è stata la maggioranza di noi, si ramificano in tutti gli angoli della mente
sabato 20 settembre 2008 di Maria Paola Falchinelli
UN’ESORTAZIONE *
Questo libro è diretto principalmente ai miei colleghi economisti [...] l’economia ortodossa è in difetto, l’errore va trovato non nella sovrastruttura, che è stata eretta con grande cura di coerenza logica, ma nella poca chiarezza e generalità delle premesse [...] La composizione di questo libro è stata per l’autore una lunga lotta di evasione, e tale dev’esserne la lettura per la maggioranza dei lettori affinché l’assalto dell’autore su di loro abbia successo: una lotta (...)

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> IL DOLLARO ("IN GOD WE TRUST") E LA CROCE ("DEUS CARITAS EST"): TUTTO A "CARO-PREZZO" ("CARITAS")! --- ormai il sistema è al collasso... ora gli Usa, dopo aver provocato il disastro che sta sconvolgendo i mercati con la loro mancanza di regole e di controlli, chiamano anche gli altri paesi a pagare il conto.

lunedì 22 settembre 2008


-  Il segretario al Tesoro Paulson chiede di contribuire al piano anti-crisi. Un comunicato dei Sette risponde positivamente
-  Intanto le due banche d’investimento superstiti, Morgan Stanley e Goldman Sachs, si trasformano in banche commerciali

Crisi finanziaria, gli Usa chiedono aiuto al G7

Bush: "Tutto il mondo ci guarda". Dalla Commissione Ue apprezzamento per il piano

WASHINGTON - Hank Paulson, il segretario al Tesoro americano, chiede ai paesi del G7 di contribuire al piano di aiuti messo a punto dall’amministrazione Usa per contrastare gli effetti della crisi finanziaria globale innescata dai mutui subprime. In effetti il piano di Washington prevede al momento un finanziamento di 700 milioni di dollari che, pur essendo gigantesco, secondo le stime degli esperti non è una cifra sufficiente a fronteggiare il problema. Così ora gli Usa, dopo aver provocato il disastro che sta sconvolgendo i mercati con la loro mancanza di regole e di controlli, chiamano anche gli altri paesi a pagare il conto.

La risposta non si è fatta attendere. Il G7 annuncia di aver mantenuto "una rafforzata e ravvicinata cooperazione" e si impegna a prendere iniziative per salvaguardare la stabilità dei mercati finanziari internazionali. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso nel primo pomeriggio dal Tesoro Usa, al termine di una conference call tra i ministri delle Finanze e i governatori dei sette paesi, nel corso della quale è stata discussa la situazione dei mercati finanziari globali ed è stato espresso apprezzamento per le misure "straordinarie" prese dal governo Usa.

Il piano intanto sta seguendo il suo iter legislativo. Il presidente George W. Bush ha detto oggi che i negoziatori hanno fatto "buoni progressi" nella discussione con il Congresso e ha ammonito quest’ultimo a non usare la legge di emergenza per introdurvi "provvedimenti estranei" alla misura.

"Tutto il mondo ci sta osservando", ha detto il presidente americano, per vedere se l’America è in grado di stabilizzare i suoi mercati finanziari e prevenire ulteriori danni. Se il piano non passasse, ha poi sottolineato Bush, ci sarebbero "ampie conseguenze per Wall Street".

"Gli americani - ha sottolineato Bush in una nota - sono attenti a vedere se Democratici e Repubblicani, il Congresso e la Casa Bianca, possano riuscire a risolvere insieme questo problema con l’urgenza che richiede. Il mondo intero è in attesa di vedere se siamo in grado di agire velocemente per rafforzare i nostri mercati e prevenire danni ai nostri mercati del capitale, alle imprese, al nostro settore immobiliare e ai nostri sistemi pensionistici". Ovviamente, ha aggiunto, "ci saranno differenze sui dettagli e dovremo lavorare insieme su quelli. Quella è una parte comprensibile del processo, ma quello che non sarebbe comprensibile è se i membri del Congresso cercassero di usare questa emergenza legislativa per far passare provvedimenti non correlati o insistere su provvedimenti che minassero l’efficacia del piano stesso".

Sulla vicenda si è espressa anche la Commissione europea, che "accoglie favorevolmente l’azione intrapresa dal governo statunitense per stabilizzare i mercati finanziari", anche se per il momento non commenta i dettagli del piano varato dall’amministrazione Bush. "Stiamo ancora approfondendo i particolari e discutendone", ha spiegato il portavoce del presidente dell’esecutivo europeo Josè Manuel Barroso, rispondendo a chi gli chiedeva quale impatto potrebbe avere il piano Usa sulle banche europee.

Nel frattempo la Sec, l’Authority di controllo dei mercati, ha approvato la trasformazione in banche commerciali delle due banche d’investimento superstiti, Morgan Stanley e Goldman Sachs. Ciò sancisce di fatto la fine del modello di banca di investimenti che domina Wall Street da oltre un ventennio. I due istituti erano le ultime banche di investimenti americane ancora in piedi, dopo il tracollo di Lehman Brothers e l’acquisizione da parte del tesoro Usa della Merrill Lynch. Le due banche potranno accogliere depositi, ottenendo maggiore accesso ai finanziamenti. In cambio saranno sottoposte a un più stretto controllo da parte della riserva federale.

Nel pomeriggio è stato anche diffuso l’annuncio che la Mitsubishi Ufj Financial, la prima banca giapponese, si appresta a rilevare fino al 20% della Morgan Stanley. Il mercato ha accolto la notizia dell’iniezione di capitali facendo volare le quotazioni del titolo in Borsa.

* la Repubblica, 22 settembre 2008


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