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CRITICA DELL’ ECONOMIA POLITICA E DELLA TEOLOGIA. IL DOLLARO ("IN GOD WE TRUST") E LA CROCE ("DEUS CARITAS EST"): TUTTO A "CARO-PREZZO" ("CARITAS")!!!

EVADERE DALLE IDEE VECCHIE!!! CON MARX E KEYNES, OLTRE. Un’indicazione e "una premessa... di civiltà" - di Federico La Sala

KEYNES. La difficoltà non sta nelle idee nuove, ma nell’evadere dalle idee vecchie, le quali, per coloro che sono stati educati come lo è stata la maggioranza di noi, si ramificano in tutti gli angoli della mente
sabato 20 settembre 2008 di Maria Paola Falchinelli
UN’ESORTAZIONE *
Questo libro è diretto principalmente ai miei colleghi economisti [...] l’economia ortodossa è in difetto, l’errore va trovato non nella sovrastruttura, che è stata eretta con grande cura di coerenza logica, ma nella poca chiarezza e generalità delle premesse [...] La composizione di questo libro è stata per l’autore una lunga lotta di evasione, e tale dev’esserne la lettura per la maggioranza dei lettori affinché l’assalto dell’autore su di loro abbia successo: una lotta (...)

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> IL DOLLARO ("IN GOD WE TRUST") E LA CROCE ("DEUS CARITAS EST"): TUTTO A "CARO-PREZZO" ("CARITAS")! ----Borse a precipizio nonostante l’approvazione del piano Usa per fronteggiare la crisi finanziaria.

lunedì 29 settembre 2008


-  Ribassi in Asia, Tokyo -1,26%. Europa: apertura in calo e accelerazione in negativo
-  Piazza Affari in picchiata, raffica di sospensioni, da Unicredit a Saipem e Tenaris

-  Borse a precipizio
-  Negli Usa appello di Bush

-  Ma il piano salva-economia non convince: Wall Street apre in ribasso

MILANO - Borse a precipizio nonostante l’approvazione del piano Usa per fronteggiare la crisi finanziaria. Oggi il presidente George W.Bush ha lanciato l’ennesimo appello perché il piano venga approvato in tempi stretti dal Congresso, ma i mercati non sono evidentemente convinti che le soluzioni su cui si è raggiunto il compromesso nella trattativa tra il Congresso americano e il governo Bush siano adeguate a risolvere i gravissimi problemi innescati dalla vicenda dei mutui subprime. E infatti Wall Street ha aperto in terreno negativo, facendo precipitare ancora più in basso le Borse europee che già andavano male. Anche in Asia ha prevalso l’Orso, con Tokyo che ha perso un altro 1,26%.

In apertura il Dow Jones segnava -0,58% a 11.078,38 punti; il Nasdaq composite -1,40% a 2.152,69 punti e lo S&P 500 -0,59% a 1.206,11 punti.

A pochi minuti dall’avvio delle contrattazioni a Wall Street le Borse europee, già depresse dalla raffica lampo di nazionalizzazioni che ha interessato gruppi come Fortis, Bradford & Bingley, Hypo Real Estate e Glitnir Bank, andavano ancora di più in ribasso.

L’indice che sintetizza l’andamento dei mercati del Vecchio Continente, il Dj Stoxx 600, registrava una flessione del 3,1 per cento, mentre il settore bancario europeo perdeva il 6 per cento. Londra si è comunque portata sopra ai minimi di seduta (-2,8%), così come Parigi (-2,9%) e Francoforte (-2,6%). Particolarmente colpite le quotazioni delle banche. Tra le singole banche il peggior tonfo lo sta segnando proprio la neo-nazionalizzata Fortis (-11,9%).

Ma va malissimo anche a Piazza Affari: intorno alle 16 il Mibtel perdeva il 4,05% a 19.764 punti e lo S&P/Mib del 4,1% a 26.039 punti. Il listino è stato inoltre colpito da una raffica di sospensioni al ribasso, a partire da UniCredit (-12%), già congelata in mattinata. Sospese anche Saipem (-7%), Tenaris (-9,1%) e Impregilo (-8,4%).

* la Repubblica, 29 settembre 2008.


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