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Memoria. "Meditate che questo è stato" (Primo Levi)

AUSCHWITZ, QUEL GIORNO - di Luigina D’Emilio - selezione a cura del prof. Federico La Sala

Primo Levi, La tregua: "La prima pattuglia russa giunse in vista del campo verso il mezzogiorno del 27 gennaio 1945. Fummo Charles ed io i primi a scorgerla (...)"
sabato 28 gennaio 2006 di Emiliano Morrone
[...] Erano quattro giovani soldati a cavallo, che procedevano guardinghi, coi mitragliatori imbracciati, lungo la strada che limitava il campo. Quando giunsero ai reticolati, sostarono a guardare, scambiandosi parole brevi e timide, e volgendo sguardi legati da uno strano imbarazzo sui cadaveri scomposti, sulle baracche sconquassate, e su noi pochi vivi (...).
Non salutavano, non sorridevano, apparivano oppressi, oltre che da pieta’, da un confuso ritegno, che sigillava le loro bocche, e (...)

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martedì 12 dicembre 2006

Forti critiche al presidente Ahmadineja anche dall’interno. Diversi esponenti riformisti appoggiano la protesta degli studenti

Vaticano condanna la conferenza sulla Shoah "L’Olocausto fu una immane tragedia"

Il ministro degli Esteri Massimo D’Alema: "E’ una cosa inqualificabile" *

ROMA - "La Shoah è stata una immane tragedia, dinanzi la quale non si può restare indifferenti. Il ricordo di quei terribili fatti deve rimanere un monito per le coscienze, al fine di eliminare i conflitti". Il Vaticano si schiera nettamente contro la conferenza sull’Olocausto che si sta tenendo a Teheran e che ha l’obiettivo di dare ampio risalto alle tesi negazioniste della Shoah. E la posizione della Santa Sede trova sponda anche nel governo italiano e quello inglese.

D’Alema: "Cosa inqualificabile". Il vice premier e ministro degli Esteri Massimo D’Alema ha definito oggi la conferenza sull’Olocausto organizzata a Teheran dal presidente iraniano Ahmadinejad "Una cosa inqualificabile".

Blair all’attacco. "Incredibilmente scioccante". Così il premier inglese Tony Blair definisce la conferenza. L’Iran rappresenta una "significativa minaccia strategica" per tutto il Medioriente, dice Blair.

Merkel: "Non accetteremo mai".’’Respingiamo con la piu’ grande fermezza’’ commenta il cancelliere tedesco Angela nel corso di una conferenza stampa congiunta a Berlino con il Primo ministro israeliano Ehud Olmert. ’’La Germania non accettera’ mai’’ questo tipo di avvenimenti, ha aggiunto il cancelliere tedesco.

I riformisti iraniani. Tra ieri e oggi il presidente iraniano ha ricevuto anche contestazioni dall’interno. Ieri la protesta degli studenti, una reazione al fatto che "non possono più parlare", ha commentato oggi Mohsen Mirdamadi, segretario del Mosharekat, il maggiore raggruppamento riformista iraniano. "Condanniamo gli insulti al presidente", ha tenuto a sottolineare Mirdamadi, citato oggi dalla stampa, mettendo però l’accento sul fatto che "nell’ultimo anno e mezzo", cioè da quando Ahmadinejad è diventato presidente, "gli studenti non hanno una tribuna" per esprimere le loro idee. E questa è l’analisi che accomuna anche diversi altri esponenti politici e giornali riformisti sull’episodio di ieri.

Per le stesse ragioni un altro dirigente del Mosharekat, Ali Shakurirad, dalle colonne del quotidiano riformista Etemad afferma che le contestazioni di ieri "non erano inaspettate" e aggiunge che "la politica e i metodi del governo di Ahmadinejad meritano una protesta civile", anche se con modi diversi. In un editoriale un altro giornale riformista, Etamad Melli, definisce la protesta di ieri "un campanello d’allarme" per il presidente, al quale "si oppongono molti intellettuali, giornalisti e politici".

* la Repubblica, 12 dicembre 2006.


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