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FILOSOFIA. IL PENSIERO DELLA COSTITUZIONE E LA COSTITUZIONE DEL PENSIERO

MA DOVE SONO I FILOSOFI ITALIANI OGGI?! POCO CORAGGIOSI A SERVIRSI DELLA PROPRIA INTELLIGENZA E A PENSARE BENE "DIO", "IO" E "L’ITALIA", CHI PIÙ CHI MENO, TUTTI VIVONO DENTRO LA PIÙ GRANDE BOLLA SPECULATIVA DELLA STORIA FILOSOFICA E POLITICA ITALIANA, NEL REGNO DI "FORZA ITALIA"!!! Un’inchiesta e una mappa di Francesco Tomatis - a cura di Federico La Sala

Costituzione, art. 54 - Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge
lunedì 22 settembre 2008 di Maria Paola Falchinelli
Non basta dire come fanno i francesi che la loro nazione è stata colta alla sprovvista. Non si perdona a una nazione, come non si perdona a una donna, il momento di debolezza in cui il primo avventuriero ha potuto farle violenza. Con queste spiegazioni l’enigma non viene risolto, ma soltanto formulato in modo diverso. Rimane da spiegare come una nazione dì 36 milioni di abitanti abbia potuto essere colta alla sprovvista da tre cavalieri di industria e ridotta in schiavitù senza far (...)

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> MA DOVE SONO I FILOSOFI ITALIANI OGGI?! --- MESSO A MORTE KANT, E DI FRONTE ALL’AUT AUT DI KIERKEGAARD (E DI ENZO PACI), "IL PENSIERO DEBOLE" E TRISTE, ANCORA ALLA RICERCA DI SE STSSO.

domenica 25 ottobre 2020

RIVOLUZIONE COPERNICANA, IN ASTRONOMIA E IN FILOSOFIA, E "IL PENSIERO DEBOLE" E TRISTE, ANCORA ALLA RICERCA DI SE STESSO. Lasciamoci guidare da un’etica "minima"....

RICORDANDO LA LEZIONE DI ENZO PACI E RIPERCORRENDO CON LA MENTE LA SUA "PREFAZIONE ALLA TERZA EDIZIONE ITALIANA" ("Milano, 16 settembre 1968") ALL’OPERA DI EDMUND HUSSERL, "LA CRISI DELLE SCIENZE EUROPEE E LA FENOMENOLOGIA TRASCENDENTALE", come in parte sollecita a fare Pier Aldo Rovatti (cfr. A. Gnoli, "Lasciamoci guidare da un’etica minima", "Straparlando", Robinson/la Repubblica, 24.10.2020, pp. 42-43), forse, per meglio comprendere il percorso fatto (dal "mitico" ’68) da molta parte della "filosofia" (italiana ed europea) è utile - oltre che storiograficamente significativo, esemplare - riprendere un "passaggio" della sua intervista:

      • «[...] Allora era decisiva un’impronta etica».

      • A quale etica ti richiami?

      • «Niente proclami: un’etica minima»

      • C’è dunque anche un’etica massima?

      • «Quella massima è una dottrina morale fatta di regole e precetti. Il "Super-Io" di Freud o la "legge morale" di Kant. Apparati ingombranti. Quella "minima" è un’etica di vita, un modo di essere quotidiano, libero dagli imperativi. Il che non significa che ciascuno fa quello che vuole. Bensì che ciascuno si assume in proprio la responsabilità dei suoi comportamenti. E’ quello che è emerso nei cittadini in un contesto difficile come l’attuale pandemia».
      • [...]

SUL TEMA, NEL SITO, SI CFR.:

METTERSI IN GIOCO, CORAGGIOSAMENTE. PIER ALDO ROVATTI INCONTRA ELVIO FACHINELLI.
-  AL DI LA’ DEL ’FARISEISMO CATTOLICO-ROMANO’, UN ESERCIZIO DI PARRHESIA EVANGELICA : PARLARE IN PRIMA PERSONA, E IN SPIRITO DI CARITA’.

"Kant, Freud, e la banalità del male. Note per una rilettura (2010)"

Federico La Sala


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