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ETA’ DELLO SPIRITO. VERITA’ E RICONCILIAZIONE..... locale e globale!!!

PER SAN GIOVANNI IN FIORE, GIOACCHINO, E LA GIORNATA DELLA PERDONANZA - CONTRO L’IMMANE DEGRADO!!! Una nota di Federico La Sala

mercoledì 24 settembre 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] La testimonianza di GIOVANNI e SALVATORE sta salda nella roccia - a vostra vergogna!!!
Essi vi stanno dicendo che a SGF procede tutto per il meglio - e voi non ascoltate!!!
Che l’amministrazione comunale di San Giovanni in Fiore sta governando molto bene - e voi non capite!!!
Vi si dice che il Papa andrà a San Giovanni Rotondo nel 2009 - e non ascoltate!!!
E se anche vi si dicesse che il Papa andrà a San Giovanni in Fiore nel 2010, voi non ci credereste!!! E che (...)

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> PER SAN GIOVANNI IN FIORE E LA GIORNATA DELLA PERDONANZA!!! ---- Declino e metamorfosi della nostra democrazia. Famiglia cristiana accusa: «Paese verso la semi-democrazia»

mercoledì 24 settembre 2008

Famiglia cristiana accusa: «Paese verso la semidemocrazia»

ROMA «Italiani brava gente, si diceva una volta», ma di fronte agli ultimi episodi di intolleranza, secondo Famiglia cristiana, sembra che l’Italia stia «cambiando pelle». «Oggi - commenta Famiglia cristiana - a leggere certi recenti episodi di cronaca, sembra di essere diventati il Paese dell’intolleranza. Una intolleranza che non è di matrice razzista, ma che può diventarlo».

Ma il settimanale affronta anche un altro tema scottante. Neppure alle europee «potremo sceglierci i rappresentanti con lo strumento delle preferenze» perché Berlusconi, ricorda Famiglia Cristiana, ha deciso di servire la «porcata numero due» (come la chiamò il suo creatore, il leghista Calderoli), ovvero - scrive la rivista dei paolini nell’editoriale del prossimo numero - una copia delle disposizioni più antidemocratiche della legge elettorale con cui abbiamo votato alle ultime politiche».

Dalle leggi elettorali, osserva Famiglia cristiana nell’editoriale intitolato «Declino e metamorfosi della nostra democrazia», «dipende la qualità della democrazia» e «abolire le preferenze equivale a scippare i cittadini di un diritto di rappresentanza democratica». Per Berlusconi, commenta la rivista, le liste bloccate permettono di avere «professionisti che possono autorevolmente rappresentare il Paese in Europa», ma affermare questo è «un insulto all’intelligenza degli elettori».

Per capirlo «basta fare un giro tra Camera e Senato per vedere le aule affollate di portaborse, segretari, cortigiani e figli di papà». «Quando non si riconosce il ruolo dell’opposizione (e il suo leader viene definito inesistente), - commenta l’editoriale - quando si toglie autonomia al potere giudiziario, quando l’opinione pubblica (addomesticata o narcotizzata grazie al controllo dei media) non è più in grado di effettuare un costante controllo sulle scelte politiche, ci si avvia, come dice il sociologo Campanini, a una semi-democrazia, a un processo degenerativo che svuota il Parlamento delle sue funzioni, sulla scia della Russia di Putin o del Venezuela di Chavez».

* l’Unità, 24.09.2008


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