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Stampa e informazione

Archiviato ennesimo procedimento penale nei confronti degli scrittori Francesco Saverio Alessio ed Emiliano Morrone

La querela, per diffamazione, era stata sporta dall’imprenditore calabrese Domenico Parrotta, che aveva anche chiesto il sequestro del loro libro su ’ndrangheta e politica, "La società sparente"
lunedì 29 settembre 2008 di Emiliano Morrone
Su richiesta della Procura della Repubblica, il Gip di Urbino, divergendo da precedenti conclusioni del Tribunale di Cosenza, ha archiviato il procedimento penale relativo alla querela per diffamazione a mezzo stampa sporta dall’imprenditore calabrese Domenico Parrotta contro gli scrittori Emiliano Morrone e Francesco Saverio Alessio (in foto a sinistra e a destra del giornalista Ferruccio Pinotti, al centro, ndr), difesi dall’avvocato Francesco Siciliano, per due pagine del loro libro su (...)

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> PARROTTA ERA INCENSURATO ED INNOCENTE

giovedì 25 settembre 2008

La regola per chi scrive su questo forum è che i post devono essere firmati. Abbiamo pubblicato ugualmente, in deroga, il commento anonimo.

Ringraziamo di cuore Giovanni, Biasi e "Gioacchino" (entrambi sono lettori noti alla redazione) per le loro parole, sincere, belle, toccanti.

Riguardo al quesito dell’anonimo commentatore, rispondiamo come segue. "La società sparente" esamina il fenomeno della nuova emigrazione calabrese, legandolo alle pressioni della ’ndrangheta, con fatti e analisi che vanno ben oltre i limiti territoriali di San Giovanni in Fiore (Cs). Non è un libro per diffamare qualcuno, come a San Giovanni in Fiore s’è cercato vanamente di insinuare in certi ambienti. La magistratura, cioè la giustizia, cioè lo Stato, ha stabilito che l’imprenditore Domenico Parrotta non è stato diffamato dagli scrittori Francesco Saverio Alessio ed Emiliano Morrone. Gli autori del libro hanno spiegato in tv, in radio, sui giornali, su Internet, nelle università e nelle piazze d’Italia il significato, il messaggio, la necessità e l’urgenza del testo; in cui l’imprenditore calabrese Parrotta (se ne parla in pochissime righe), incensurato, non è mai accusato.

Il contenuto del volume, sull’evidente malaffare e l’assoluto degrado in Calabria, è stato discusso con ampiezza fuori di San Giovanni in Fiore, da Nord a Sud e viceversa. Colpisce che, parallelamente, la discussione a San Giovanni in Fiore, purtroppo avvenuta in prevalenza per strada e nei bar, si sia sovente limitata alle diverse querele contro gli autori e che queste, sempre a San Giovanni in Fiore, siano state arbitrariamente usate, in alcuni casi, come prova matematica dell’inattendibilità di "La società sparente". C’è una certa somiglianza, in ciò, con la storia del saggio, della luna e dello stolto. Il saggio indica la luna e lo stolto guarda il dito.

No, forse c’è pure dell’altro: la volontà di negare a tutti i costi che corruzione, irregolarità, abusi e criminalità vivano anche nel cuore della Sila, a San Giovanni in Fiore. Lo scrittore Leonardo Sciascia fu accusato da mafiosi d’aver sostenuto l’esistenza della mafia. Per i mafiosi, la mafia non deve mai comparire nell’informazione e nella letteratura.

Per approfondimenti anche su "La società sparente, rinviamo a un emblematico articolo di Roberto Saviano, di cui appresso riportiamo il link.

http://www.robertosaviano.com/articoli/9025/116/0

Un saluto e un abbraccio a tutti, veramente a tutti.

Francesco Saverio Alessio

Emiliano Morrone


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