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EMERGENZA BALLISMO. COME UN CITTADINO RUBA IL NOME DI TUTTO UN POPOLO, NE FA LA BANDIERA DEL PROPRIO PARTITO PERSONALE E REALIZZA LA PIU’ GRANDE BOLLA DELLA STORIA DELLA SPECULAZIONE ITALIANA...

VELTRONI, D’ALEMA SVEGLIA!!! E’ ELEMENTARE!!! BERLUSCONI E’ GIA’ CON UN PIEDE SUL COLLE DAL ’94, CON LA FONDAZIONE DEL SUO PARTITO: "FORZA ITALIA"!!! - a cura di pfls

giovedì 2 ottobre 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] la scalata al Quirinale di Berlusconi ha già trovato rinforzi con il via libera di Umberto Bossi: «Noi lo voteremo». Più cauto invece il segretario della Dca, il ministro Rotondi, che giudica «inopportuno parlare di Berlusconi al Quirinale perchè c’è un impegno assunto con gli elettori a governare cinque anni e inoltre il Quirinale è occupato da un presidente degnissimo e gradito agli elettori di centro-destra». Non esclude l’ipotesi, però, nemmeno Massimo D’Alema, secondo il quale (...)

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Critica contro il provvedimento sugli incentivi.

sabato 7 febbraio 2009

Salve, sono un piccolo commerciante di autoveicoli, venedo a conoscenza della delibera degli incentivi per l’acquisto di auto Eur 4 e Euro 5, non posso dire altro che lo un grande errore, perchè, visto che lo scopo principale, secondo quanto dicono, sia quello di dare uno scossone all’economia, questa, secondo me, non è la soluzione più adeguata. Anzichè tirare fuori MILIARDEI di EURO, a incentivi, perchè non guardiamo come si comportano nel settore delle auto, gli altri paesi esuropei, se VERAMENTE vogliamo adeguarci al resto della Comunità Europea, come??

Intanto si dovrebbe iniziare ad abbassare il costo dei passaggi di proprietà, visto che negli altri paesi il costo per un passaggio di proprietà non supera i 75-90 Euro.

Poi, la tassa di possesso, perchè non la eliminiamo, cercando di ricavare più tasse dalle assicurazione senza che queste aumentino le tariffe o a limite facendo applicare un aumento minimo.

Se veramente si vuole dare uno scossone all’economia, nel settore delle auto, queste sarebbero delle buone soluzioni, evitando di tirare fuori miliardi di euro e in poco tempo guadagnare sulle tasse che noi commercianti andremmo a pagare come effettivamente si dovrebbe anzichè pagare tasse su incassi inesistenti, DOVUTI ALLA CRISI, che i parametri degli studi di settore ci obbligano a dichiarare.

Stò scrivendo questa lettera consapevole del fatto che probabilmente sarà cestinata ma che infondo infondo, spero che venga presa in considerazione.

Raffaele CHIFFI, amministratore della CASA DELLA’AUTO della provincia di Lecce.


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