D’Alema: «Questa destra si può battere»
di ro.ard. *
La Fiera del libro di Torino è l’occasione per rilanciare il centrosinistra, «che è pienamente in campo e in grado di contrastare il centrodestra». E lo fa lo stesso Massimo D’Alema presentando il suo libro “Il mondo nuovo. Riflessioni sul Pd” (Italianieuropei), presentato da Ferruccio De Bortoli e Carlo Ossola. «Il centrosinistra italiano governa gran parte delle città, delle regioni, delle province italiane. Siamo perfettamente in grado di contendere il terreno a questa destra». La sinistra ha dimostrato, secondo D’Alema, in questi ultimi quindici anni di crisi del Paese di essere presente: «Abbiamo governato il Paese per sette anni - ha detto - Berlusconi per otto: mi pare che siamo in campo».
Intervenuto questa mattina, prima di un incontro sulla memoria del Novecento, con Fausto Bertinotti e Giovanni De Luna, e poi alla presentazione del suo libro, D’Alema ha analizzato la storia della sinistra italiana sottolineando come dopo il 1989, data cruciale a livello politico, c’erano tutte le condizioni perché la destra occupasse il campo della politica, «eppure questa sinistra, in pieno sconvolgimento delle sue radici storiche, è riuscita a contendere il campo alla destra con una grande forza democratica».
Per D’Alema questo è un risultato tutt’altro che disprezzabile. Quello che serve alla sinistra oggi, e che non è ancora stato fatto, è «riannodare i fili di tutti quei racconti individuali che risultano frammentati. Serve - ha sottolineato D’Alema - una riflessione sulla storia della sinistra italiana e sulla sua funzione nella storia democratica del Paese».
È necessario, per l’esponente del Pd, definire cosa è vivo ancora oggi e cosa deve essere riconsegnato al passato e alla sconfitta storica del comunismo internazionale; ma, ed è questa la cosa importante, «il centrosinistra italiano è una realtà straordinaria che rappresenta metà del Paese. Lo “sconfittismo” serve alla classe dirigente politica per non vedere i propri errori».
* l’Unità, 17 maggio 2009