D’Alema: «Presto ci saranno scosse» *
«Nella vicenda italiana potranno avvenire delle scosse». Massimo D’Alema risponde così a Lucia Annunziata che gli domanda del “complotto” paventato da Berlusconi. «Anche perché - osserva - Berlusconi non è uomo che accetti il declino politico e umano, animato com’è da un mito dell’eterna giovinezza, miti sempre pericolosi...». Ma che vuol dire prefigurare «scosse», chiede l’intervistatrice? «Scosse significa momenti di conflitto, difficoltà anche imprevedibili. Del resto, le scosse sono così... imprevedibili...». «Questo - riprende - richiede che l’opposizione sia in grado di assumersi le proprie responsabilità e anche - sottolinea - che sia nella pienezza delle sue funzioni».
Spiegando, in seguito, a cosa si riferisse e a chi guardasse Berlusconi quando parla di “complotto” D’Alema ha precisato: «Non c’è dubbio che Berlusconi si riferisce al suo mondo: noi siamo all’opposizione ed è certo che noi non difendiamo la sua maggioranza. Teme quelli intorno a lui». Il presidente di ItalianiEuropei ha sottolineato che il premier è «un leader dimezzato, colpito nella sua credibilità, non solo a livello internazionale, ma anche nel Paese» perché «incapace di fare riforme». «Nel centrodestra c’è un malessere evidente» e a comandare è «la guardia pretoriana, che è Bossi. Le guardie pretoriane hanno sempre più potere dei senatori».
Passando poi al Pd D’Alema ha detto che «il miglior segretario è quello che eleggeremo. Il Pd nella sua grande saggezza sceglierà il migliore». Alla domanda se lui candidasse ancora Bersani, D’Alema ha replicato: «Lo devo confermare tutti i giorni? Io ho sempre fatto quello che ho detto e basta che lo dica una volta, non c’è bisogno di ripeterlo». A Lucia Annunziata che ha insistito e gli ha chiesto se il ticket per la direzione del partito sarà quello di Letta e Bersani e D’Alema ha glissato: «Le darò una risposta non soddisfacente ma di congresso se ne parlerà dopo i ballottaggi, giustamente in questo momento abbiamo il dovere di vincere le elezioni e siamo impegnati in questo».
* l’Unità, 14 giugno 2009