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EMERGENZA BALLISMO. COME UN CITTADINO RUBA IL NOME DI TUTTO UN POPOLO, NE FA LA BANDIERA DEL PROPRIO PARTITO PERSONALE E REALIZZA LA PIU’ GRANDE BOLLA DELLA STORIA DELLA SPECULAZIONE ITALIANA...

VELTRONI, D’ALEMA SVEGLIA!!! E’ ELEMENTARE!!! BERLUSCONI E’ GIA’ CON UN PIEDE SUL COLLE DAL ’94, CON LA FONDAZIONE DEL SUO PARTITO: "FORZA ITALIA"!!! - a cura di pfls

giovedì 2 ottobre 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] la scalata al Quirinale di Berlusconi ha già trovato rinforzi con il via libera di Umberto Bossi: «Noi lo voteremo». Più cauto invece il segretario della Dca, il ministro Rotondi, che giudica «inopportuno parlare di Berlusconi al Quirinale perchè c’è un impegno assunto con gli elettori a governare cinque anni e inoltre il Quirinale è occupato da un presidente degnissimo e gradito agli elettori di centro-destra». Non esclude l’ipotesi, però, nemmeno Massimo D’Alema, secondo il quale (...)

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> VELTRONI, D’ALEMA SVEGLIA!!! E’ ELEMENTARE!!! ---- IL GRANDE INCIUCIO. D’Alema alla commissione per i servizi segreti. Il Pdl: nell’opposizione è il più autorevole (di Claudio Tito).

domenica 20 dicembre 2009


-  L’ex presidente del Consiglio è in prima linea per guidare il delicato organismo
-  parlamentare di vigilanza. L’attuale presidente, Rutelli, sta per dimettersi

-  D’Alema alla commissione per i servizi segreti
-  Il Pdl: nell’opposizione è il più autorevole

-  di CLAUDIO TITO *

ROMA - "Sicuramente è il candidato più autorevole che l’opposizione possa presentarci". Di chi si tratta? Di Massimo D’Alema. E la candidatura riguarda la presidenza del Copasir, il comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti.

Sebbene nel Pd sia scoppiata una vera e propria baraonda, per le parole dell’ex ministro degli Esteri sull’"utilità di certi inciuci", il suo nome è iniziato a correre in modo sempre più insistente nei canali informali di comunicazione tra governo e centrosinistra. Al punto che uno dei ministri "competenti" conferma l’esistenza di una trattativa in corso e la approva.

La successione a Francesco Rutelli, infatti, dovrebbe presto trasformarsi in una emergenza. Il leader dell’Alleanza per l’Italia è intenzionato a lasciare l’incarico di Palazzo San Macuto già questa settimana. Il 12 dicembre scorso aveva annunciato: "in settimana le dimissioni irrevocabili". Una scelta programmata dopo aver dato l’addio al Pd, che ricopriva quell’incarico in qualità di maggior partito d’opposizione.

Se dovesse emergere una convergenza forte sul "successore", il passo rutelliano assumerebbe ancora maggiore velocità. Sta di fatto, che il nome di D’Alema è diventato ormai il primo della lista per la "corsa" alla presidenza del Comitato. "Tutti i ’sospetti’ - spiega ancora un ministro che ha un rapporto diretto con il Copasir - ricadono su di lui. Ha tutti i requisiti indispensabili per questo ruolo. È forse l’unico. Speriamo ne abbia voglia".

Del resto, la pratica è ormai da tempo nelle mani di Gianni Letta. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio - che in questi giorni sta vestendo i panni di "vicepremier plenipotenziario" - ha messo il dossier in bella vista sulla sua scrivania. Ne ha parlato con i leader del centrosinistra - in particolare con il nuovo segretario dei Ds, Pierluigi Bersani - e anche con quelli del centrodestra.

La figura di D’Alema, come ex ministro degli Esteri ed ex presidente del Consiglio, viene considerata la più adatta per guidare una commissione bicamerale, che esercita la supervisione dei nostri 007. E avrebbe ricevuto il benestare anche dei presidenti dei due rami del Parlamento: Renato Schifani e Gianfranco Fini. "Bersani e D’Alema - diceva giovedì scorso l’inquilino di Palazzo Madama - in questi giorni sono stati apprezzabili".

E forse non è un caso che nei giorni scorsi, dopo l’aggressione a Piazza Duomo, Berlusconi abbia espresso più di una lode nei confronti dell’esponente democratico. "Si è comportato in modo corretto - si è lasciato andare con i fedelissimi -. Con lui si può sempre parlare". Tant’è che il nome dell’ex premier è risuonato pure nella cena di ieri sera ad Arcore, tra il Cavaliere e lo Stato maggiore del Carroccio.

I lumbard lo considerano un interlocutore privilegiato per le riforme. Si è accennato anche all’ipotesi del nuovo ruolo. Nessun approfondimento, però, a causa dell’assenza del ministro degli Interni, Roberto Maroni, che con il Copasir ha un rapporto di diretta competenza.

La "carta-D’Alema", fino ad ora, è stata tenuta coperta. In primo luogo perché il capo del Governo, pur considerando positivamente l’opzione, vuole precise garanzie su come verrà interpretato l’incarico all’interno del Comitato. Ma soprattutto perché non tutti nell’opposizione sono intenzionati ad accendere il disco verde per Massimo.

Nella minoranza democratica, infatti - da quando Rutelli ha fondato l’Api - sono spuntate diverse "rose" di candidati. Da Arturo Parisi a Enzo Bianco, fino a Walter Veltroni. Ma di fronte ai dubbi formulati dalla segreteria di Largo del Nazzareno, di recente era stata pure avanzata un’alternativa: quella di far cadere la preferenza sul "più esperto" degli attuali commissari.

Ossia su Emanuele Fiano. Un modo per sbarrare la strada a "concorrenti" imposti dall’alto. Ma non ha fatto presa né su Bersani, né sui rappresentanti del Governo. Berlusconi e Letta preferiscono un parlamentare con "autorevoli" esperienze all’interno dell’esecutivo.

"Se D’Alema andava bene per fare Mr. Pesc - dicono i fedelissimi del Cavaliere - può andare bene pure per il Comitato sui servizi. Senza contare che a Palazzo Chigi vedono con paura la possibilità che per il "dop-Rutelli" si affacci Antonio Di Pietro. Anche l’Italia dei Valori, infatti, sta reclamando la medesima poltrona: i "dipietristi" lamentano di essere stati esclusi da tutte le commissioni di garanzia e anche dal Consiglio di amministrazione della Rai.

Il segretario del Pd, però, dopo la bocciatura di D’Alema alla Commissione europea, non ha mai nascosto in privato di condividere l’esigenza di individuare un altro incarico di prestigio. Per l’ex premier, si era fatto avanti di recente anche il Pse offrendogli, in occasione dell’ultimo congresso di Praga, la presidenza del "Global progressive forum", la fondazione dei socialisti europei. Ma a questo punto, la guida del Copasir sta diventando la via più facilmente percorribile.

* la Repubblica, 20 dicembre 2009


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