Il leader dell’Idv chiama in causa il presidente della Repubblica "Rai e Corte Costituzionale, il capo dello Stato sia meno papista"
Riforme, Di Pietro incalza Napolitano
"Non basta dire voletevi bene"
ROMA - Antonio Di Pietro insiste. E torna a puntare il dito contro Giorgio Napolitano e i suoi inviti al dialogo tra maggioranza e opposizione. "Il Capo dello Stato dice cose giuste, ma un po’ ovvie nel senso che dice amatevi e voletevi bene. Questo è un comportamento da papista, deve fare qualcosa di più" dice l’ex pm che definisce le sue parole "non un rimprovero ma un caldo invito".
Il leader dell’Idv, ai microfoni di Sky Tg24, snocciola i campi d’intervento del presidente. Dalla Rai, alla Corte Costituzionale. Di Pietro spiega: "In questi giorni in Parlamento deve nominare il giudice della Corte costituzionale. Chi è il garante della Costituzione? Il capo dello Stato ed è inutile che ci dica di volerci bene. Imponga il suo ruolo per far nominare il giudice della Corte Costituzionale".
Poi tocca a viale Mazzini e alla presidenza della commissione di Vigilanza, da tempo teatro di un duro scontro che ne impedisce il funzionamento. Anche in questo caso, incalza Di Pietro, Napolitano dovrebbe fare sentire la sua voce. "La commissione non c’è, perché i partiti litigano su chi dovrebbe essere il presidente, anzi, litigano sul fatto che un esponente dell’Italia dei valori non deve essere il presidente", taglia corto Di Pietro.
Ed è a fronte di questa situazione che il leader dell’Idv invoca l’intervento di Napolitano: "Ha il dovere di far funzionare un organo costituzionale, è inutile che dica di volersi bene. Imponga ai presidenti di Camera e Senato che si faccia una riunione permanente, che non si esca dall’aula fino a che non si è risolto questo problema".
* la Repubblica, 30 settembre 2008.