Fabiana ha lottato fino alla fine con l’omicida.
La madre: "Anche lui è una vittima"
Accoltellata dal fidanzato, Fabiana Luzzi ha usato le ultime forze per cercare di togliergli la tanica di benzina con cui il 17enne l’ha bruciata viva. L’ha confessato lui: si è alzata cercando di versare il carburante. Ma era troppo debole. A Corigliano scuole chiuse e corteo di studenti. La mamma: "Deve avere giustizia" *
CORIGLIANO CALABRO - Ha combattuto con tutte le forze. Fabiana Luzzi, la sedicenne uccisa dal fidanzato di un anno più grande a Corigliano Calabro, prima di morire bruciata ha tentato di togliere di mano al suo omicida la tanica di benzina con la quale intendeva darle fuoco. A raccontarlo è stato lo stesso ragazzo nel corso dell’interrogatorio. Dopo essere stata ferita da diverse coltellate quando si è resa conto che il ragazzo intendeva bruciarla, si è alzata e gli si è buttata addosso, cercando di versare per terra il contenuto della tanica. Poi, indebolita dalle ferite, è ricaduta a terra e lui le ha dato fuoco.
L’altra faccia della medaglia, in questa terribile storia di brutale violenza, sono le parole della mamma di Fabiana che, seppur distrutta dal dolore, ha la forza di guardare oltre il desiderio più naturale e immediato: giustizia, vendetta. "Anche lui è una povera vittima" ha detto la donna, riferendosi all’assassino 17enne di sua figlia, nel corso dell’incontro con l’arcivescovo di Rossano-Cariati, monsignor Santo Marcianò. L’arcivescovo, conversando con la mamma della ragazza, ha parlato di un possibile recupero dell’omicida.
Secondo la confessione del diciassettenne, dopo una lite per gelosia durante la quale Fabiana Luzzi l’avrebbe "aggredito", lui ha reagito accoltellandola. Più volte. Poi è andato a procurarsi la benzina, quindi è tornato indietro per bruciare i resti della ragazza. Che, ha raccontato, "era ancora viva quando le ho dato fuoco". Con le forze rimaste, poche per il sangue perso, l’ultimo tentativo di Fabiana Luzzi è stato quello di togliergli dalle mani la tanica. Ma è ricaduta indietro, e non si è più rialzata.
"Mia figlia ha il diritto di avere giustizia", ha detto la mamma di Fabiana Luzzi parlando con l’arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Santo Marcianò. L’arcivescovo si è recato a casa dei genitori della sedicenne, dove ha incontrato il padre e la madre.
Questa mattina a Corigliano Calabro le scuole sono chiuse in segno di lutto. Gli studenti, tra cui i compagni di Fabiana, hanno organizzato un corteo per la città che si concluderà sotto la casa della famiglia. I ragazzi indossano un nastro rosso. Il colore "dell’amore, che vogliamo portare per ricordare Fabiana", hanno detto. In testa al corteo uno striscione con la scritta "16 anni per sempre. Riposa in pace piccolo angelo". "La tua storia meritava più ascolto", c’è scritto sullo stesso striscione. E ancora: "Puoi raggiungere solo adesso la tua meta, quel mondo diverso che non trovavi mai. Solo che non doveva andare così, solo che ora siamo tutti un po’ più soli".