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EVANGELO E COSTITUZIONE. La memoria della Liberazione (dall’ "Egitto dei Faraoni") e la Legge dei nostri Padri e delle nostre Madri Costituenti........

4 OTTOBRE 2008 d. C. VISITA UFFICIALE DI BENEDETTO XVI AL QUIRINALE. PER GRIDARE (ANCORA!!!) "FORZA ITALIA" O "VIVA L’ITALIA"?! Che lo Spirito di Assisi - e il ricordo di Papa Wojtyla (= W o Jtaly) - illumini l’incontro con il nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - a cura di pfls

sabato 4 ottobre 2008 di Maria Paola Falchinelli
L’EVENTO *
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano accoglierà Sua Santità Benedetto XVI il 4 ottobre al Quirinale
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, accoglierà Sua Santità Benedetto XVI al Quirinale il 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, in visita ufficiale di restituzione di quella compiuta dal Capo dello Stato in Vaticano il 20 novembre 2006.
* Sito PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA.
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> 4 OTTOBRE 2008 d. C. VISITA UFFICIALE DI BENEDETTO XVI AL QUIRINALE. PER GRIDARE (ANCORA!!!) "FORZA ITALIA" O "VIVA L’ITALIA"?! ---- dopo un colloquio privato, hanno tenuto due discorsi: prima ha parlato il presidente Napolitano, poi il Pontefice. Ecco i punti principali.

sabato 4 ottobre 2008

Benedetto XVI in visita al Quirinale in occasione della ricorrenza di San Francesco patrono di Italia. A colloquio col presidente Napolitano riceve papa Ratzinger "Emigranti, solidarietà non razzismo"

Papa Benedetto XVI e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ROMA - Giorgio Napolitano condivide il "costante e vigile richiamo" di Bendetto XVI "a principi di giustizia nella distribuzione della ricchezza e delle opportunità di sviluppo di fronte al premere delle disuguaglianze e della povertà, al persistere e al riprodursi, in tormentate regioni, di condizioni di guerra e di estrema sofferenza e umiliazione", parla di un allarme razzismo e ricorda il rapporto di "reciproco rispetto e feconda collaborazione" tra Italia e Santa Sede. Papa Benedetto XVI ringrazia dell’accoglienza al Colle, nella "casa degli italiani, popolo di valori cristiani" e ribadisce che Quirinale e Vaticano si rispettano e cooperano per il bene comune.

In occasione della visita al Quirinale del pontefice Benedetto XVI - la seconda in assoluto, la prima a Giorgio Napolitano - il Papa e il presidente della Repubblica, dopo un colloquio privato, hanno tenuto due discorsi: prima ha parlato il presidente Napolitano, poi il Pontefice. Ecco i punti principali.

Napolitano: Solidarietà a emigranti, no a razzismo. Il presidente della Repubblica ha accolto i richiami dello stesso Pontefice, dal "rispetto della dignità umana in tutte le sue forme e in tutti i luoghi". Ciò, ha detto, implica più che mai "la coscienza e la pratica della solidarietà, cui non possono restare estranee, anche dinanzi alle questioni più complesse, come quella delle migrazioni verso l’Europa, le responsabilità e le scelte dei governi". Questo, ha poi aggiunto, implica anche il "superamento del razzismo". A questo proposito, il presidente ha richiamato il recente discorso del Papa a Castel Gandolfo in cui è stato lanciato l’allarme per il riaffacciarsi "in diversi paesi di nuove manifestazioni preoccupanti".

Napolitano ha detto poi che "il senso della laicità dello Stato, quale si coglie nel dettato della nostra Costituzione, abbraccia il riconoscimento della dimensione sociale e pubblica del fatto religioso, implica non solo rispetto della ricerca che muove l’universo dei credenti e ciascuno di essi, ma dialogo".

Ha ricordato poi "l’emergenza educativa", come l’ha definita lo stesso Papa, e la comune responsabilità per superarla. Occorre "una grande ripresa di tensione ideale e morale" anche per affrontare la grave crisi dello sviluppo mondiale, che per il capo dello Stato lascia intravedere "i guasti di una corrosiva caduta dell’etica nell’economia e nella politica".

Benedetto XVI: La Chiesa non prevarica, ma si aspetta libertà. "Non vi è ragione di temere una prevaricazione ai danni della libertà da parte della Chiesa e dei suoi membri i quali peraltro si attendono che venga loro riconosciuta la libertà di non tradire la propria coscienza illuminata dal Vangelo", ha detto il Papa. E ha aggiunto: ciò sarà "più agevole" ricordando che "tutte le componenti della società devono impegnarsi, con rispetto reciproco, a conseguire nella comunità quel vero bene dell’uomo di cui i cuori e le menti" degli italiani "nutriti da venti secoli di cultura impregnata di cristianesimo, sono ben consapevoli".

La questione romana, che ha opposto Italia e Santa Sede dopo l’unità d’Italia, per la Santa Sede è stata "composta in modo definitivo e irrevocabile con la firma dei Patti lateranensi", ha ribadito il Papa. "Il Quirinale e il Vaticano non sono colli che si ignorano o si fronteggiano astiosamente", ha detto, puntando poi l’accento sulla necessità di formare i giovani, in cui la Chiesa si sente coinvolta insieme con "famiglia e scuola", e ribadendo la necessità di prestare "particolare attenzione verso i poveri e gli emarginati, i giovani in cerca di occupazione e chi è senza lavoro, le famiglie e gli anziani che con fatica e impegno hanno costruito il nostro presente e meritano per questo la gratitudine di tutti".

Quella di oggi è stata la nona volta che un pontefice si è recato al Colle. Il primo fu Pio XII nel 1839 e al Quirinale c’era re Vittorio Emanuele III. A pochi mesi dall’elezione al soglio di Pietro, Joseph Ratzinger era già stato ricevuto al Quirinale: era il 24 giugno 2005 e in carica c’era ancora Carlo Azeglio Ciampi. Il primo incontro con Napolitano, invece, è avvenuto il 20 novembre del 2006 in Vaticano, visita che Papa Benedetto ’restituisce’ ora in occasione della ricorrenza di San Francesco D’Assisi, patrono d’Italia.

Oltre al presidente della Repubblica, le maggiori cariche dello stato erano presenti a salutare il Pontefice: dai presidenti della Camera e Senato Gianfranco Fini e Renato Schifani al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a capo della delegazione italiana che ha incontrato quella vaticana. C’erano anche i presidenti emeriti della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e Oscar Luigi Scalfaro. Al termine della visita, molto cordiale, e dopo il tradizionale scambio di doni - la nuova pianta della Città del Vaticano incisa e stampata a mano e autografata da Papa Ratzinger per Napolitano e una scatola d’argento lavorata a mano che raffigura il portale del palazzo del Quirinale per papa Ratzinger - il pontefice si è congedato. Nel cortile del palazzo, in piedi accanto al presidente Napolitano, ha ricevuto gli onori militari e ascoltato gli inni pontificio e italiano. Ancora una stretta di mano con Napolitano, e il corteo papale ha lasciato il palazzo.

* la Repubblica, 4 ottobre 2008


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