Caro Blek, in quel caso i cittadini sangiovannesi avevano il DOVERE di partecipare a una iniziativa pubblica di quel genere. La loro assenza, la loro mancata partecipazione incoraggia e fortifica gente come i tre sgherri di cui parla Alessio nel suo articolo. Ma veramente pensiamo che basta una stazione dei carabinieri o l’intervento dell’esercito per debellare la mafia ? Ci vuole l’ntervento dell’intera comunità, quella pulita, quella coraggiosa, quella trasparente !
Se vogliamo organizzare una manifestazione, la dobbiamo portare sotto casa di questi tre "compari". Sono loro la vergogna del paese ! Devono capire che non c’è spazio e futuro per loro nel paese gioachimita ! Sono loro che devono andarsene di notte con la coda fra le gambe e non tornare più !!
Naturalmente mi riferisco ad una società civile, ad un paese moderno, che non vive ancora nel Seicento, in pieno feudalesimo, come a SGF ! Qua siamo ancora in piena braveria e il raccappriciante racconto di Alessio lo dimostra. Siamo fuori dalla civiltà, da qualsiasi forma di democrazia reale, siamo fuori dal tempo !
Bisognerebbe cambiare tutto, ma proprio tutto !! Iniziando dagli amministratori e dai "politici" locali, sostituendoli con gente corretta, competente, moderna. Bisogna avere finalmente la consapevolezza che non si può continuare ad andare avanti così ! È ora di cambiare per davvero. L’esperienza vissuta dal coautore de "La società sparente" rappresenta per me la classica goccia che fa traboccare il vaso .
A voi che abitate in questa realtà (io vivo da oltre quarant’anni all’estero), a voi abitanti di San Giovanni in Fiore, vi domando: come fate a prender sonno, a crescere, a sorridere, a lavorare, ad abbracciare, a correre, a sperare, a sognare, a respirare, pur vivendo in questo contesto di paure, di intimidazioni ?
Poco fa ascoltavo una canzone di Ben Harper : Diamonds On The Inside (diamanti dentro). Siamo tutti diamanti, dentro. Sta a noi dare al proprio diamante la sua forma, la sua purezza, la sua trasparenza, la sua lucentezza. Bisogna lavorarci continuamente, instancabilmente, quotidianamente. È ciò che stanno facendo da tempo Emiliano e Francesco Saverio, i quali per me rappresentano oggi le candele che illuminano l’oscurità, le tenebre di un triste e solitario paese di montagna, che ricordo sempre con tanta nostalgia.
saluti cari e distinti
biagio allevato