Francesco, grazie a te per il contributo e l’attenzione. E’ vero, la funzione sociale di un frate è diversa da quella di un immigrato, ma il paragone voleva significare che è falso confondere l’uno per il tutto. Secondo me un frate più che "insegnante morale" dovrebbe essere testimone del vangelo. Altrimenti rischia di essere moralista. La sua missione è vivere il vangelo. Nell’errore, nel suo errore Dio muore, così come inchiodato nel legno. Ma grazie al suo errore muore per risorgere. Se uno ha fede, nulla gliela farà perdere, perchè saprà distinguere il messaggio di Cristo dalle azioni umane. Se non crede, nemmeno la coerenza dei religiosi gliela farà venire. Ti invito a seguire e intervenire, auspicando rispettoso silenzio fino al verdetto del giudice.
Cordiali saluti
Vincenzo Tiano