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FORZA THAILANDIA!!! VIVA LA THAILANDIA!!!

L’AVVENTURA DEL CAVALIERE DELLA THAILANDIA E’ FINITA. L’EX-PREMIER THAKSIN SHINAWATRA HA CHIESTO ASILO POLITICO A LONDRA - a cura di pfls

martedì 7 ottobre 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Shinawatra è stato l’uomo più ricco del paese ed era a capo della Shin Corporation tramite cui controllava la maggiore compagnia di telefonia mobile del paese asiatico. È dall’intreccio tra questi interessi imprenditoriali e il suo impegno politico che è nato un consistente conflitto di interessi. Nel 2001 evitò l’arresto ed il bando di cinque anni dalla vita politica corrompendo i giudici e condizionando le indagini.
Dopo lo scampato pericolo, Shinawatra fu rieletto nel 2005 (...)

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> THAILANDIA -- La principessa Ubolratana Mahidol: “Basta con i generali guiderò la Thailandia”. Il sovrano frena: incostituzionale. Ma lei non molla: sono una cittadina.

sabato 9 febbraio 2019

La principessa ribelle: “Basta con i generali guiderò la Thailandia”

Ex attrice, la sorella del re si candida con il partito di opposizione - Il sovrano frena: incostituzionale. Ma lei non molla: sono una cittadina

      • [Foto] Ubolratana Mahidol, 67 anni, primogenita del venerato ex re Bhumibol

di Alessandro Ursic (La Stampa, 09/02/2019)

Bangkok. Dovevano essere elezioni blande, con regole talmente truccate da rendere quasi inevitabile la conferma in carica del burbero generale che «si sacrifica per il Paese» a cinque anni dal golpe. E invece, nello stagno della politica thailandese è piombato ieri un masso: una principessa anticonformista che si candida alla guida del governo. Per di più con un partito vicino a un ex premier accusato dall’establishment di essere un demone ostile alla monarchia. E in tarda serata, il colpo di scena finale: il re che riprende la sorella dichiarando incostituzionale la sua candidatura.

La giunta militare

Ubolratana Mahidol, 67 anni, primogenita del venerato ex re Bhumibol e sorella maggiore dell’attuale sovrano Vajiralongkorn, si è candidata premier del partito Thai Raksa Chart, un’appendice del più grande Puea Thai fedele al magnate Thaksin Shinawatra. Dopo l’annuncio del fratello, la sorte della sua candidatura è ora un’incognita: difficile però pensare una Commissione elettorale che non ascolta il «no» del sovrano. Per la Thailandia è comunque un terremoto politico. Per cinque anni la giunta militare si è preparata il campo per la riconferma, cambiando la Costituzione e cercando di estirpare la presa di Thaksin sulle classi medio-basse rurali che votano lui o chi per lui dal 2001. Eppure il generale Prayuth Chan-ocha appare ora di colpo vulnerabile. Prima dell’intervento del re, la mossa di Thaksin - in auto-esilio dal 2008 per sfuggire a una condanna per corruzione - sembrava uno scacco matto. Sarà forse ricordata come un azzardo, ma l’interesse della popolazione è ormai risvegliato e i giochi sono aperti.

I social media in Thailandia ieri non hanno parlato d’altro. Non solo per la rottura con la prassi che vuole l’istituzione monarchica al di sopra della politica. Ma anche per il fascino del personaggio Ubolratana, la più «ribelle» dei quattro figli di Bhumibol. Mandata a studiare biochimica in America, a 21 anni si innamorò di un compagno di studi americano che poi sposò: perse così il titolo reale e si trasferì negli Usa. Tornò in Thailandia nel 2001, dopo un logorante divorzio. Per i suoi sudditi era praticamente una sconosciuta. Ma si affezionarono presto, specie dopo che il devastante tsunami del 2004 si portò via il suo figlio autistico. Lei si riprese alla grande, recitando anche da protagonista in alcuni film. Ancora oggi promuove il cinema thailandese ed è a capo di diverse fondazioni impegnate nel sociale. Sempre alla moda e con un’aria giovanile, usa sapientemente i social media.

«Corro da semplice cittadina», ha assicurato lei in un posto su Instagram. E non è solo un tentativo di mostrarsi vicina alla gente. La questione tutta da risolvere è «si potrà criticarla?».

Lesa maestà

La Thailandia ha la legge di lesa maestà più severa al mondo. In teoria protegge solo il re, la regina, il principe ereditario e il reggente; in pratica, di recente critiche velate alla famiglia reale hanno portato decine di persone in carcere con condanne fino a trent’anni. Non c’è la tradizione di dibattiti tra candidati, e la deferenza insita in molti giornalisti locali porta comunque a evitare domande scomode. Ma immaginarsi articoli critici verso una premier di sangue reale? Inconcepibile. E per quanto rassicuri di essere una donna qualsiasi, l’ambiguità regna: in qualsiasi sua menzione in lingua thailandese c’è comunque un appellativo che denota la provenienza nobile.

Già ieri pomeriggio un piccolo partito pro-militari aveva osato criticare per primo: la candidatura di Ubolratana dovrebbe essere bocciata dalla Commissione elettorale, perché la famiglia reale deve stare fuori dalla politica.
-  In un Paese dove la monarchia è in pratica una religione di Stato, il panico dei monarchici non è solo dovuto al trovarsi una principessa alleata col nemico Thaksin, per di più con sul trono un nuovo re che è lontano anni luce dall’aura mistica del padre morto nel 2016.
-  È che i miti su cui si imperniava la loro visione della Thailandia - i politici erano corrotti, i militari facevano i golpe per proteggere il Paese e un re semi-divino estraneo ai giochi di potere - sono improvvisamente sottosopra. Se la famiglia reale scende in campo, l’incantesimo rischia di spezzarsi. E se la politica mette re e principessa contro, forse ancora di più.


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