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COSTITUZIONE (ART. 87): IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E’ IL CAPO DELLO STATO E RAPPRESENTA L’UNITA’ NAZIONALE..... L’ ITALIA!!!!

VOTO DI FIDUCIA SUL DECRETO GELMINI?!! MA PRESIDENTE NAPOLITANO E’ POSSIBILE CHE UN GOVERNO, GUIDATO DAL PRESIDENTE DI UN PARTITO CHE SI CHIAMA "FORZA ITALIA", PROPONGA E BLINDI, NEL PARLAMENTO D’ITALIA, LA DISCUSSIONE SU UN DECRETO DA LEI FIRMATO?! NON LO RIFIRMI... - a cura di Federico La Sala

martedì 14 ottobre 2008 di Maria Paola Falchinelli
NELLE MANI DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA LA BANDIERA E IL NOME DELL’ITALIA.
Napolitano scrive a "La Stampa" e risponde all’articolo di Michele Ainis: "Eserciterò con rigore le mie prerogative costituzionali"
A DIFESA DELLA "GELMINI", UNA CHIAMATA ALLA MOBILITAZIONE GENERALE DA PARTE DEL PRESIDENTE DEL PARTITO "FORZA ITALIA" ... E DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI TUTTA L’ITALIA!!!
Deputati e senatori del "Pdl" nelle classi per spiegare la riforma della scuola. (...)

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> VOTO DI FIDUCIA SUL DECRETO GELMINI?!! --- Oggi si svolgerà il voto di fiducia sul maxiemendamento presentato ieri dal governo, mentre per mercoledì mattina è prevista l’illustrazione degli ordini del giorno. Giovedì alle 18, in diretta televisiva, ci saranno le dichiarazioni di voto e il voto finale. Venerdì mattina l’aula si riunirà poi per esaminare delle mozioni.

lunedì 18 aprile 2011

Gentile presidente Napolitano, che cosa sta ancora aspettando, che arrivino i carri armati nelle piazze? C’è un limite, oltre il quale, i concetti di neutralità, di non ingerenza e interferenza (auspicabili in normali condizioni socio-politiche), rischiano di tradire ogni loro vero significato, per trasfigurare in evidente codardia - quando, la realtà delle cose, supera ogni immaginazione. E’ Lei, oggi, l’ago della bilancia, il solo che può fare la differenza. Lei, che gode del consenso univoco dei cittadini italiani e di una popolarità seconda solo a Sandro Pertini, non può sottrarsi al dovere civile e morale di porre fine a questa vergogna nazionale e internazionale che scredita e getta fango sui valori di libertà, di civiltà e di giustizia sociale. Fondamenti imperituri della nostra sovrana costituzione. Il suo atteggiamento accomodante, caro Presidente, mette in dubbio e vanifica il sacrificio di tutti quegli italiani che hanno lottato e sono morti per liberare l’Italia dal nazi-fascismo, e riconquistare il diritto di una libertà perduta - affermando così, l’inutilità di una tale carica e allineandosi all’ipocrita paura dei suoi predecessori, nella speranza di passare alla storia come un presidente neutrale, super partes e di buon senso. A tempo debito, e alla luce dei fatti e degli avvenimenti futuri, la storia giudicherà e confermerà la stupidità di un tale atteggiamento, permeato di infantilismo politico e qualunquismo che, nella sostanza, rinnega e sterilizza gli ideali e le ragioni, all’origine della sua storia politica. Da tutto ciò si evince che il nostro Presidente della Repubblica non ha alcuna consapevolezza della realtà e della gravità della situazione socio politica e quindi, minimizza i suoi atti e comportamenti, adducendone un significato retorico e formale - mettendo a rischio la tenuta dei principi fondamenti della democrazia, e relativizzando ogni parametro di giudizio. E’ in discussione la sua buona fede, caro Presidente, l’autenticità dei suoi valori morali ed etici e il suo, un tempo proverbiale, senso dello Stato.

Definire i nostri magistrati, eversivi e brigatisti rossi, è un crimine politico; ma non solo! Una licenza imperdonabile che, se non ritrattata in tempo (congiunta alle relative scuse e ad accorati “mea culpa”), incide ulteriormente sulla condizione di isolamento del potere giudicante e degli organi di controllo, ultimi baluardi a difesa dello stato di diritto e delle libertà individuali. La magistratura, il CSM, la Corte Costituzionale e i cittadini, sono in attesa, da tempo, di un segnale forte che venga dall’alto - un sussulto di vera indignazione e condanna per una situazione non più sopportabile, ai confini della realtà.

Gianni Tirelli


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