Attacco frontale al leader Pd, che aveva offerto collaborazione sulla crisi dei mercati
Ai suoi deputati: "Non perdete tempo a replicare in aula, tanto abbiamo il consenso"
Berlusconi: "Veltroni? Non me ne frega niente"
Ai deputati Pdl: "Lasciateli dire, votate"
La replica: "Nessun premier risponde così a chi ha dato la sua disponibilità a collaborare" *
ROMA - Silvio Berlusconi non si cura delle aperture del leader del Pd Walter Veltroni sulla crisi del sistema bancario ("Se ci chiama, noi siamo qui"). Anzi, alla mano tesa dall’opposizione risponde secco: "Non me ne frega niente".
Afferamzione che ha lasciato il segretario del Pd senza parole: "In quale Paese del mondo un presidente del Consiglio risponde in questo modo al leader dell’opposizione che ha dato la sua disponibilità a collaborare?"
In tardissima serata, poi, lo stesso Berlusconi dirà che non si riferiva a Veltroni, ma alle domande dei giornalisti: "Sapete bene che non rispondo mai a quest’ora".
Nuovi colpi di sciabola dunque nel duello Berlusconi-Veltroni. Aveva iniziato il presidente del Consiglio quando, incontrando i deputati del Pdl, li aveva esortati a togliersi "la preoccupazione di doversi mostrare attenti" a ciò che dice l’opposizione: "Il consenso degli italiani è sufficiente. Non perdete tempo a replicare loro in aula", ha detto. "Lasciateli dire e votate".
Per Berlusconi l’opposizione ha "sbagliato tutto così come hanno sbagliato tutto al governo". Nessuna apertura alla minoranza. Anche sulla presidenza della commissione di Vigilanza Rai, sono scintille. "Non possiamo votare una persona che non stimiamo", avrebbe detto Berlusconi riferendosi alla candidatura di Leoluca Orlando. "Ci proponga una rosa di nomi l’opposizione", ha detto il premier. "Non possiamo votare una persona che non stimiamo".
E poi un consiglio: "Smettetela con le risse in tv, magari con il Di Pietro di turno. Le risse in televisione - ha spiegato il premier ai deputati del Pdl - deprimono l’immagine del Pdl e offendono la dignità di rappresentanti del popolo".
* la Repubblica, 7 ottobre 2008