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LA COSTITUZIONE, LE REGOLE DEL GIOCO, E IL "GIOCO" DEL PARADOSSO DEI MENTITORI ISTITUZIONALI ...

LA CRISI DELLA "BORSA" DEGLI ITALIANI E IL MONTE DI PIETA’. LA MISERIA DI TUTTI E LA RICCHEZZA DI UNO SOLO. E’ TUTTA INVIDIA: "FORZA ITALIA"!!! UNA SOCIAL CARD PER TUTTI - a cura di pfls

Crisi, da Milano a Palermo aumenta la fila al Monte di Pietà
venerdì 28 novembre 2008 di Maria Paola Falchinelli
Da Milano a Palermo sempre più persone si rivolgono al Monte di Pietà.

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> LA CRISI DELLA "BORSA" DEGLI ITALIANI. --- Berlusconi dice no al dialogo: «Non parlo con chi va in piazza».

giovedì 9 ottobre 2008

Berlusconi dice no al dialogo: «Non parlo con chi va in piazza» *

Nessun dialogo, neanche a parlarne. Per il premier Silvio Berlusconi non c’è spazio per il confronto con l’opposizione. Lui con chi va in piazza non parla, dice. «Come si può avere un dialogo se poi nei fatti non c’è? Ho deciso da oggi in poi di non farmi più prendere in giro da nessuno».

Silvio Berlusconi, parlando del rapporto con l’opposizione, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, attacca senza mezzi termini. E finisce per contraddire le sue stesse tesi: prima l’opposizione che non dialoga, poi i suggerimenti sbagliati. Insomma se non ci fosse volontà di dialogo non ci sarebbero nemmeno i suggerimenti. Ma il premier non può ammettere che è la chiusura verso qualunque confronto viene da lui e dal suo governo.

Per giustificare la linea, prende a esempio anche la faccenda Rai. «Non c’è niente da fare, da questa situazione non se ne esce», afferma Berlusconi, sottolineando le difficoltà di trovare un’intesa con l’opposizione sulla scelta di votare il presidente della Vigilanza Rai e il giudice della corte costituzionale.

Insomma la colpa starebbe tutta da una parte. Facile. Nel suo discorso fiume il Cavaliere riprende anche la questione richiamata dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sull’abuso dei decreti legge. Governare con decreti legge non significa essere «una dittatura o in un regime. Il decreto legge è l’unico strumento che abbiamo per varare provvedimenti tempestivi», insiste Berlusconi ricordando che il Parlamento ha due mesi di tempo per modificare o rigettare e che c’è sempre il vaglio del Capo dello Stato. Il Cavaliere ha assicurato: «Non uscirà nessun decreto legge dal Cdm se non ci sarà prima il vaglio e l’ok del Quirinale».

Ma alle sue dichiarazioni replica subito il Partito Democratico. «Il presidente del consiglio si abitui all’idea che in un sistema democratico c’è un’opposizione rappresentata da un grande partito che contrasta le scelte politiche del governo ma è anche capace di assumersi la responsabilità in modo impegnativo di fronte alle emergenze del paese». Il vicesegretario del Pd Dario Franceschini ribadisce il profilo dell’opposizione del Pd dopo che il premier Silvio Berlusconi ha chiuso la porta al dialogo.

«Purtroppo - afferma Franceschini - capita ad alcune persone con l’età di perdere anche la memoria. Così deve essere capitato a Berlusconi che nel 2006 portò molte persone in piazza contro il governo con lo slogan ’Contro il regime’ e noi non urlammo ad un attentato alla democrazia». Il premier, evidenzia Franceschini, si abitui al tipo di opposizione del Pd e «se gli dà fastidio pure questo se ne faccia una ragione»

* l’Unità, Pubblicato il: 09.10.08, Modificato il: 09.10.08 alle ore 21.07


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