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"DIO NON E’ CATTOLICO" (Carlo Maria Martini). E L’AMORE (Deus CHARITAS est) NON E’ MAMMONA (Benedetto XVI, "Deus CARITAS est", 2006)!!!

PIO XII, OGGI?! DOPO E CONTRO LA LEZIONE DI PAPA WOJTYLA, IL REVISIONISMO NOSTALGICO DI RATZINGER. LA "DOMINUS IESUS" SEGNA LA LINEA: UN PESCE MORTO (un "ictus", più che un "Ixthus") IN FACCIA AGLI EBREI, "PRO PERFIDIS JUDAEIS"!!! Un editoriale dell’"Ecclesia Dei" a firma di Mons. Joannes Climacos Mapelli - a cura di Federico La Sala

domenica 12 ottobre 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] PERCHE’ RATZINGER TENTA LA RIVALUTAZIONE DI PIO XII E NE RIPROPONE LA BEATIFICAZIONE IN CUI IL VATICANO HA MAI SMESSO DI CREDERE: PERCHE’ E’ IN ATTO UN PROGETTO IDEOLOGICO CHE TENDE A MINIMIZZARE L’ANTISEMITISMO DELLA CHIESA CATTOLICA CHE HA PREPARATO QUELLO NAZIFASCISTA E SI VUOL NEGARE - con la revisione storica - TUTTE LE COMPLICITA’ del VATICANO CON I REGIMI DITTATORIALI, E PERCHE’ BENEDETTO XVI SI IDENTIFICA IN LUI, IL PAPA PRECONCILIARE E IL MONARCA ASSOLUTO CHE FU PACELLI (...)

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> PIO XII, OGGI?! --- Le virtù eroiche di Pio XII (di Bruno Gravagnuolo).

mercoledì 3 febbraio 2010

Le virtù eroiche di Pio XII

di Bruno Gravagnuolo (l’Unità, 03 febbraio 2010)

Dunque Pio XII conosceva benissimo la realtà delle camere a gas. E non ignorava la differenza specifica tra altri possibili crimini in corso nel 1944 - come quelli attribuiti ai Russi nei paesi baltici
-  e lo sterminio di massa degli ebrei. Inoltre, a fine 1943, Pacelli si preoccupava non delle razzie naziste nella Capitale, bensì dell’eventuale trasformarsi di Roma in campo di battaglia, con l’arrivo degli Alleati. Nonché della presenza di «piccole bande comuniste», che avrebbero potuto commettere violenze al momento dell’evacuazione tedesca.

Già, sono rivelazioni inquietanti quelle che ci vengono dagli archivi londinesi di Kew Garden, per merito di Mario J. Chiereghino e Giuseppe Casarrubea (e di cui ci dà notizia sul Corsera di ieri l’altro Antonio Cairoti). In particolare inquieta il fatto che il giorno dopo la partenza dei vagoni piombati per Aushwitz da Roma, con i 10024 ebrei presi al ghetto e altrove, Pio XII non accennasse affatto al tragico evento, con l’ambasciatore Usa Tittmann.

Né d’altra parte la Santa Sede, tra il16 ottobre e il 18, cercò di fermare la deportazione degli ebrei, stipati prima al Collegio Militare della Lungara e poi nei vagoni alla Stazione Tiburtina. Due giorni e mezzo di tempo, tra rastrellamento e partenza. E nessun passo ufficiale, né sottotraccia!

A parte (sembra) una larvata «minaccia» di protesta, mai attuata. Come è possibile? E come è possibile che Pacelli, sollecitato nel novembre 1944 dall’Ambasciatore inglese D’Arcy Osborne a fermare la deportazione degli ebrei d’Ungheria, abbia invece sollevato il tema dei crimini russi? Consentendo peraltro sulla incomparabilità dei crimini in questione: «su questo il Papa ha concordato», dice D’Arcy Osborne. Risultato: nessuna denuncia, nessun intervento. Silenzio.

Davvero intervenire sarebbe stato inutile e dannoso? Non ci si poteva provare? E il vero pericolo erano le «piccole bande comuniste» e i comunisti? No, è insostenibile. Ma ancor più insostenibile è che si voglia far beato e santo questo Papa per «virtù eroiche». Proprio così. Eroiche...


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