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Per la critica dell’economia politica e della teologia di "mammona" e di "mammasantissima" .....

VITA E DENARO. COME RICICLARE LO STERCO DEL DIAVOLO. Intervista di Francesco Anfossi di "Famiglia Cristiana" al "banchiere del Papa", Angelo Caloia, presidente dello IOR - con una nota di Federico La Sala

L’uomo che da quasi vent’anni amministra il patrimonio della Chiesa, commenta e riflette sull’uragano che ha devastato i mercati di tutto il mondo
mercoledì 15 ottobre 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] "Io da tempo dico una cosa molto semplice: il denaro è fiducia ", esordisce Caloia. "Per questo la sua gestione, ovvero la finanza, deve essere intrinsecamente etica. Quando poi vengono meno i valori, la responsabilità individuale e sociale, quando si creano dei cicli vorticosi di sfiducia, non solo tra i risparmiatori ma tra le stesse banche, allora si precipita nel panico. Un panico ingiustificato dal punto di vista dei fondamentali dell’economia e anche della finanza più legata (...)

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> VITA E DENARO. COME RICICLARE LO STERCO DEL DIAVOLO. --- Vaticano. Condannato l’ex presidente dello Ior, Caloia (di M. Mu - "Avvenire").

venerdì 22 gennaio 2021

Vaticano. Condannato l’ex presidente dello Ior, Caloia

Dal Tribunale vaticano presieduto da Pignatone una pena di 8 anni e 11 mesi. Analoga condanna per l’avv. Gabriele Liuzzo. Al figlio Lamberto 5 anni e 2 mesi. Riciclaggio e appropriazione indebita

di M.Mu. (Avvenire, giovedì 21 gennaio 2021)

      • [Foto] Angelo Caloia - Archivio Ansa

Si è concluso con tre condanne il processo in Vaticano a carico dell’ex presidente dello Ior Angelo Caloia e degli avvocati Gabriele e Lamberto Liuzzo, padre e figlio, riconosciuti colpevoli di peculato in danno dello Ior e di appropriazione indebita aggravata in danno della Sgir s.r.l., oltre che di autoriciclaggio i primi due; e di riciclaggio il terzo. La sentenza di primo grado ha comminato 8 anni e 11 mesi a Caloia e Gabriele Liuzzo, gravati anche di una multa di 12.500 euro cadauno e cinque anni e due mesi a Lamberto Liuzzo, oltre a una multa di 8mila euro. A pronunciarla è stato oggi il presidente del Tribunale della Città del Vaticano, Giuseppe Pignatone, affiancato dai due giudici a latere, Venerando Marano e Carlo Bonzano.

La vicenda riguarda la vendita di 29 immobili di proprietà dell’Ior e di una società controllata, la Sgir s.r.l. Secondo l’accusa, basata principalmente sulle indagini fatte nel 2014 dal gruppo Promontory, Caloia e Liuzzo, d’intesa con l’allora direttore generale dello Ior Lelio Scaletti, poi deceduto, avrebbero venduto - tra il 2002 e il 2007 - gli immobili ad un prezzo di gran lunga inferiore al valore di mercato; essi si sarebbero poi appropriati della differenza, stimata in circa 59 milioni di euro, che in parte avrebbero riciclato in Svizzera, anche con l’aiuto del figlio del Liuzzo, Lamberto Liuzzo.

«L’istruttoria dibattimentale - precisa un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede -, durata circa due anni, ha consentito di chiarire, grazie al contributo di tutte le parti, nel pieno rispetto del contraddittorio, i principali aspetti della vicenda; tra l’altro, i periti hanno stimato nella misura di circa 34 milioni di euro la differenza tra quanto incassato dallo Ior e dalla Sgir ed il valore di mercato degli immobili. Il Tribunale ha ritenuto provato che in alcuni casi gli imputati si sono effettivamente appropriati di parte del denaro pagato dai compratori, o comunque di denaro dello Ior e della Sgir, per un importo complessivo di circa 19 milioni di euro. I tre imputati sono stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici ed è stata altresì disposta a loro carico la confisca di somme complessivamente pari a circa 38 milioni di euro. Infine, Caloia e i due Liuzzo sono stati condannati al risarcimento dei danni nei confronti dello Ior e della sua controllata Sgir, costituiti parte civile, per una somma superiore a 20 milioni di euro. Gli imputati sono stati invece assolti dalle accuse relative alla vendita di quegli immobili per cui non è stata provata l’appropriazione -da parte loro- di denaro, anche se il prezzo di acquisto è risultato inferiore al valore di mercato dell’epoca. I 29 immobili si trovano a Roma (in zone di pregio), a Frascati, Fara Sabina, Milano (Porta Nuova) e Genova (piazza della Vittoria).

Sempre oggi il Tribunale ha confermato in sede di appello l’applicazione della misura di prevenzione nei confronti di Liuzzo Gabriele, ordinando la confisca di circa 14 milioni di euro depositati presso lo IOR e già da tempo in sequestro, nonché di altri 11 milioni di euro circa, depositati presso banche svizzere. Caloia è stato presidente dello Ior dal 1989 al 2009 e ha 81 anni. Gabriele Liuzzo 97 anni e Lamberto Liuzzo 55. I tre erano assenti ieri. Gli avvocati di Caloia hanno preannunciato appello.


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