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GOLPISMO STRISCIANTE. UN CITTADINO RUBA IL NOME DI TUTTO UN POPOLO, NE FA LA BANDIERA DEL PROPRIO PARTITO PERSONALE E REALIZZA LA PIU’ GRANDE BOLLA SPECULATIVA DELLA STORIA ITALIANA...

ULTIMO ATTO: NEUTRALIZZARE IL QUIRINALE E IL PARLAMENTO!!! I DECRETI, I DISEGNI DEL GOVERNO, E LA TECNICA DELLE TRE CARTE, QUELLA CON LA "CARTA CHE VINCE" E LA "CARTA CHE PERDE"!!! Una nota sul decreto Gelmini - di "Proteo Fare Sapere", e una sul disegno di legge del federalismo fiscale - di Mario Pirani. A cura di pfls

martedì 21 ottobre 2008 di Maria Paola Falchinelli
Ma ... l’ "ora di Costituzione" non c’è più !!!
Siamo di fronte ad un abbaglio mediatico o ad una manipolazione
propagandistica di corto respiro.
Il testo presentato dalla ministra Gelmini in agosto recitava:
“Art. 1 - Cittadinanza e Costituzione
[...] le competenze relative alla convivenza civile e alla cittadinanza sono acquisite attraverso la
disciplina denominata “Cittadinanza e Costituzione”, individuata nelle aree storico-geografica e
storico-sociale e oggetto di (...)

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> ULTIMO ATTO: NEUTRALIZZARE IL QUIRINALE E IL PARLAMENTO!!! I DECRETI, I DISEGNI DEL GOVERNO, E ---- La risposta del Presidente Napoltano alla lettera della delegazione degli studenti della Sapienza: <>. Non ci resta che gridare, con tutto il cuore: FORZA ITALIA!!!

mercoledì 22 ottobre 2008

Il testo integrale della lettera del capo dello Stato agli studenti *

Napolitano: "Non posso schierarmi ma non sono estraneo a esigenze"

ROMA - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha risposto alla lettera che gli è stata consegnata ieri, in occasione di una cerimonia all’Università ’’La Sapienza’’ di Roma, da una rappresentanza di studenti, dottorandi e ricercatori. Questo il testo integrale della lettera del Capo dello Stato.

’’Cari studenti, dottorandi e ricercatori della Sapienza, ho ascoltato e letto con attenzione la lettera che mi avete consegnato e colgo l’occasione per indirizzarvi alcuni chiarimenti e spunti di riflessione. Innanzitutto : penso vi sia chiaro quale ordinamento la Costituzione abbia disegnato per la Repubblica. La nostra è una democrazia parlamentare - simile a quella di quasi tutti gli altri Stati europei - in cui al Capo dello Stato non sono attribuiti poteri esecutivi. Io non debbo dunque ’’decidere da che parte stare": non posso stare dalla parte del governo e delle sue scelte, né dalla parte opposta".

"Le politiche relative a qualsiasi campo dell’azione dello Stato vengono definite dal Parlamento - scrive ancora Napolitano -, in seno al quale la maggioranza e l’opposizione sono chiamate al confronto tra le rispettive proposte, che possono configurare soluzioni alternative ai problemi da affrontare. Al presidente della Repubblica non spetta pronunciarsi nel merito dell’una o dell’altra soluzione in discussione, né suggerirne una propria, ma spetta solo richiamarsi ai principi e alle regole della Costituzione".

"Ciò non significa - sia chiaro - che io mi senta estraneo (’’abbandonandole a se stesse’’, per usare la vostra espressione) alle esigenze della scuola, della ricerca, dell’Universita’ - aggiunge il presidente della repubblica -. Al contrario: a queste esigenze, e alle problematiche connesse, ho dedicato, nello svolgimento delle mie attuali funzioni, da più di due anni, la più convinta e appassionata attenzione e iniziativa. E’ davvero in giuoco il futuro del Paese : se l’Italia vuole evitare un’emorragia di preziosi giovani talenti, che trovano riconoscimento all’estero, gli investimenti nella ricerca - soprattutto - dovrebbero costituire una priorità, anche nella allocazione delle risorse, pubbliche e private".

"Dico ’’dovrebbero’’ perché in realtà le scelte pubbliche (e anche quelle del sistema delle imprese) non sembrano riconoscere tale ’’priorità’’, a cui troppe altre ne vengono affiancate - in particolare quando si discute di legge finanziaria e di bilancio - col risultato che già da anni non ci si attiene ad alcun criterio di priorità e non si persegue un nuovo equilibrio nella distribuzione delle risorse tra i diversi settori di spesa. Di qui le preoccupazioni di fondo che spiegano la vostra ansietà, fatta di gravi incertezze per l’avvenire vostro e della nazione. E’ indispensabile che su questi temi non si cristallizzi un clima di pura contrapposizione, ma ci si apra all’ascolto reciproco, a una seria considerazione delle rispettive ragioni".

"Il governo - scrive ancora Napolitano - ha ritenuto necessario e urgente definire, fin dal giugno scorso, sia pure per grandi aggregati, le previsioni di spesa per i prossimi tre anni, al fine di rispettare l’impegno da tempo sottoscritto dall’Italia in sede europea per l’azzeramento del deficit di bilancio e per la graduale, ma netta e costante, riduzione del debito pubblico. Sono certo che anche a voi non sfugge l’importanza strategica di questo obbiettivo, il cui raggiungimento e’ condizione per uno sviluppo di politiche pubbliche meno pesantemente condizionato dall’onere del debito via via accumulatosi".

"Tuttavia io auspico: 1) che si creino spazi per un confronto - in sede parlamentare - su come meglio definire e distribuire nel tempo i tagli ritenuti complessivamente indispensabili della spesa pubblica tra i ministeri e i vari programmi, valutando attentamente l’esigenza di salvaguardare livelli adeguati di spesa per la ricerca e la formazione; 2) che a sostegno di questo sforzo, si formulino proposte anche da parte di studenti e docenti, per razionalizzare la spesa ed elevarne la qualità, con particolare riferimento all’Università, dovendosi rimuovere distorsioni, insufficienze e sprechi che nessuno può negare. E ciò sposta il discorso sulla tematica degli ordinamenti e della gestione del sistema universitario: tematica sulla quale e’ atteso un confronto tra il governo e gli organismi rappresentativi delle Università’’.

"Occorre - conclude Napolitano - che tutte le istituzioni e le forze sociali e culturali si predispongano senza indugio a tale confronto, in termini riflessivi e costruttivi: dando prova, anche voi, responsabilmente, di ’determinazione e intelligenza’, come avete scritto a conclusione della vostra lettera’’.

* la Repubblica, 22 ottobre 2008.


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