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EV-ANGELO E COSTITUZIONE: "DIO NON E’ CATTOLICO" (Carlo Maria Martini). E L’AMORE ( "CHARITAS") NON E’ MAMMONA (Benedetto XVI, Deus caritas est, 2006).

L’ ITALIA, IL PARTITO DI "FORZA BERLUSCONI", E L’IMMENSO "SILENZIO" DEL VATICANO. Per un ri-orientamento teologico-politico, una nota di Federico La Sala

martedì 28 ottobre 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Il messaggio del patto costituzionale, come quello del patto eu-angelico ...e della montagna è ben-altro!!! La Costituzione è - ripetiamo: come ha detto e testimoniato con il lavoro di tutto il suo settennato il nostro Presidente, Carlo A. Ciampi - la nostra “Bibbia civile”, la Legge e il Patto di Alleanza dei nostri ’Padri’ e delle nostre ’Madri’ Costituenti (21 cittadine-sovrane presero parte ai lavori dell’Assemlea), e non la ’Legge’ di “mammasantissima” e (...)

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> L’ ITALIA, IL PARTITO DI "FORZA BERLUSCONI", E L’IMMENSO "SILENZIO" DEL VATICANO. ----- RIFATTI I CONTI: . A RISCHIO SCUOLE MATERNE ED ELEMENTARI. ... Perché quel taglio ammazza-paritarie? - Berlusconi: «Soldi alla scuola privata».

mercoledì 29 ottobre 2008


-  A RISCHIO SCUOLE MATERNE ED ELEMENTARI
-  Perché quel taglio ammazza-paritarie?

Se 720mila bambini e 40mila insegnanti vi sembran pochi, fate pure finta che il problema non ci sia. Ma i numeri parlano chiaro, e dicono che il problema c’è: le scuole materne ed elementari paritarie rischiano di non sopravvivere al ’ taglio’ di 133 milioni di euro che si abbatterà su di loro il prossimo anno e che nel triennio 2009- 2011 raggiungerà in totale i 485 milioni. Praticamente un quarto dei fondi dirottato altrove. A rendere più paradossale la situazione è che al ’ taglio’ inferto dal governo ai sostegni per le scuole non statali (al 60% di matrice cattolica) che operano in regime di parità fa da contraltare, nello stesso triennio, un cospicuo aumento ( oltre 650 milioni di euro) degli stanziamenti per l’istruzione statale ( primaria e secondaria). Per carità, niente da dire sull’accresciuto sostegno a tali scuole, ma - viene da chiedersi - i cittadini italiani non sono tutti uguali? Il risultato di questa sbalorditiva operazione - raccontata, peraltro, esattamente al contrario nel corso delle proteste di queste settimane - è, infatti, che il 32% dei piccoli che frequentano le materne e il 7% dei bambini delle elementari potrebbero veder sparire la loro scuola. Che offre il suo essenziale servizio proprio là dove lo Stato non c’è o, comunque, non arriva. Ancora una volta, insomma, le ragioni del più forte prevalgono. In Italia la parità scolastica continua a restare sempre più solo sulla carta. E con essa la parità di diritti tra i cittadini e tra le famiglie. Esiste, sì, un’effettiva parità giuridica tra scuole statali e non statali, ma la piena libertà di scelta educativa dei genitori rimane un sogno e la parità economica un miraggio che sembra allontanarsi. A causa delle scelte di un governo espresso da una maggioranza che tra le sue bandiere alza puntualmente anche quella della libertà scolastica. Ma i numeri sono numeri: e il taglio ammazza- paritarie è, a tutt’oggi, ingiustificabile e amarissima realtà.

* Avvenire, 29.10.2008


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Berlusconi: «Soldi alla scuola privata». E Gelmini va alla Luiss *

«Vorrei e sono deciso a mantenere la finanziaria così com’è, ma ciò non vieta che ci siano dei margini» per alcune modifiche «per esempio nella distribuzione delle risorse dei vari ministeri ho colto delle cose nella scuola privata che vanno corrette». Il premier Silvio Berlusconi durante un incontro a Confcommercio, presenta così il suo progetto di istruzione: scuola sempre più a pagamento, meno soldi alla pubblica.

Ma l’idea di scuola di Berlusconi è condivisa da tutto il governo di destra. E lo dimostra il fatto che mentre giovedì tutta Italia scenderà in piazza contro il decreto Gelmini e i tagli alla scuola pubblica, il ministra se ne andrà in visita a un’università privata, forse a riferire che Berlusconi per loro i soldi li aumenterà. «È sconcertante il disinteresse di questo governo verso la protesta della scuola pubblica - dice Marina Sereni, vicepresidente dei deputati Pd -: dalle elementari, all’università. Non conosciamo l’agenda della Gelmini, ma le suggeriamo di utilizzare la mattinata di domani per aprire un confronto con gli studenti, i genitori, gli insegnanti, i ricercatori e i sindacati che scendono in piazza contro una politica di tagli e impoverimento della scuola di tutti».

* l’Unità, Pubblicato il: 29.10.08, Modificato il: 29.10.08 alle ore 13.40


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