Berlusconi sugli specchi: «La sinistra non è democratica» *
Per giorni ha cercato di fare pressioni perché non si facesse, e il 25 ottobre il governo non può fare altro che usare argomenti assurdi, e fuori luogo, per sminuire e contrastare la manifestazione del Pd. Così il premier Silvio Berlusconi si arrampica sugli specchi e dal cilindro tira fuori una valutazione che dimostra la sua conoscenza della storia: «Dovrà passare una generazione prima di avere una sinistra democratica da noi» afferma il premier, contestando la scelta del centrosinistra di scendere in piazza in un momento di crisi che avrebbe richiesto una maggiore unità delle parti politiche.
Peccato che proprio la democrazia consenta di "scendere in piazza" e che l’opposizione sia fatta non solo di poltrone in Parlamento, ma di elettori che hanno voce per dire la loro. «Invidio i socialdemocratici di altri paesi - conclude il premier - invece i nostri questi sono, e con questi dobbiamo fare i conti», continua Berlusconi. Mentre l’opposizione potrebbe dire lo stesso della maggioranza, con la differenza che non le viene neppure riconosciuta la possibilità di farci i conti.
Ma critiche alla manifestazione arrivano anche da esponenti del partito. «Non me ne frega niente», dichiara Massimo Cacciari, sindaco di Venezia ed esponente Pd, sabato 25 ottobre va controcorrente. Di andare al Circo Massimo con il popolo dei democratici non gli passa nemmeno per la testa. «Cerco di portare a termine il mio mandato - spiega - e lasciare la scena ai demagoghi, a coloro che hanno la vocazione a guidare il popolo: ai Veltroni e ai Berlusconi, a destra e sinistra». Insomma, secondo Cacciari quella di sabato è solo una kermesse: «Non mi preoccupa la manifestazione - chiarisce - ma che il governo ombra non abbia prodotto assolutamente nulla; mi augurerei - aggiunge - che il Pd mi dicesse come si intende organizzare e cosa dice su scuola, crisi finanziaria e Alitalia». «Mi sembra un’invenzione strana organizzare una manifestazione di protesta con 5 mesi di anticipo», dice riferendosi al fatto che il corteo è stato convocato parecchio tempo fa: «Avrei preferito che il Pd avesse elaborato delle proposte concrete sul federalismo fiscale, non lasciando lo spazio allo spot di Lega nord e Berlusconi, e su questo disastro della scuola».
Qualche appunto alle scelte di Veltroni arriva anche da Furio Colombo, deputato Pd ed ex direttore de l’Unità: «Vorrei, da democratico, una manifestazione in cui quando si dice “salvare l’Italia”, si dicesse “salvare l’Italia da Silvio Berlusconi”». Quanto alle proteste nelle scuole e all’ipotesi che i manifestanti siano indottrinati dal Pd, Colombo replica: «Soltanto il senatore La Loggia può pensare che mamme, studenti e professori abbiano preso istruzioni da Realacci e dal Pd su come comportarsi». Insomma, un po’ la stessa linea di Cacciari che dice: «Magari il Pd avesse la capacità di dirigere questo movimento».
Da sinistra, il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero crede che «sarà una grande manifestazione dell’opposizione contro il governo» ma il Prc non ci sarà «perché l’opposizione oltre ad opporsi al governo, dovrebbe essere più coerente. Non basta dire no a Berlusconi - va avanti Ferrero - bisogna anche dire no a Confindustria e quando serve anche andare contro al Vaticano quando sfonda la laicità dello Stato». Infine, ci sono gli auguri di Claudio Fava, coordinatore di Sinistra Democratica: avevano chiesto al Pd di costruire insieme la manifestazione, ma gli è stato risposto che l’unica possibilità era aderire alla piattaforma democratica. Quindi, tanti auguri ma, dice Fava, nemmeno noi ci saremo.
* l’Unità, Pubblicato il: 25.10.08, Modificato il: 25.10.08 alle ore 15.09