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LA COSTITUZIONE, LE REGOLE DEL GIOCO, E IL GIOCO SPORCO DEI MENTITORI ISTITUZIONALI....

ELEZIONI EUROPEE: LEGGE ELETTORALE. La "maggioranza antidemocratica" (D’Alema) prepara una "porcata bis" (Parisi) - a cura di pfls

lunedì 27 ottobre 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] duro giudizio di Massimo D’Alema sulla riforma approdata nell’aula della Camera. "La pretesa di imporre a maggioranza una legge elettorale che stravolge - spiega l’ex ministro degli Esteri - il sistema elettorale europeo, piegata a interessi di parte, da parte di una maggioranza che non rappresenta la maggioranza degli italiani, che legittimamente governa ma non dispone delle regole che dovrebbero invece essere condivise, è un atteggiamento gravemente antidemocratico. Così si rende (...)

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> ELEZIONI EUROPEE: LEGGE ELETTORALE. --- In Italia si voterà per le elezioni europee il 7 giugno 2009. Lo ha rivelato il segretario generale del Parlamento europeo Harald Romer in un’intervista all’ANSA.

lunedì 3 novembre 2008

Ansa » 2008-11-01 13:38

EUROPEE: SI VOTA IL 7 GIUGNO (di Monica Diamanti)

ROMA - In Italia si voterà per le elezioni europee il 7 giugno 2009. Lo ha rivelato il segretario generale del Parlamento europeo Harald Romer in un’intervista all’ANSA. La data delle elezioni, che ancora non è unica, per tutti i paesi dell’Ue, è, per ora, il solo dato definito in uno scenario con elementi ancora incerti, per esempio per quanto concerne la regole che l’Italia adotterà ed il numero dei parlamentari da eleggere. Per quest’ultimo nodo tutto dipenderà dalla ratifica o meno, entro dicembre, del Trattato di Lisbona.

"Sono gli irlandesi - ha detto Romer - che debbono determinare come andare avanti con la ratifica del Trattato. All’ultimo consiglio europeo l’Irlanda, dopo che il referendum tenutosi in quel paese ha bocciato il testo, hanno annunciato la presentazione di una proposta al Consiglio di dicembre e il presidente di turno dell’Ue, Nicolas Sarkozy, ha detto che a partire da dicembre sarà necessario fissare una road map per l’approvazione del Trattato di Lisbona".

"Quindi c’e ancora la possibilità - ha precisato il segretario generale del Parlamento Europeo, a Roma per una serie di contatti alla Camera dei deputati - che il Trattato possa essere ratificato prima delle elezioni europee. Se questo non avverrà le elezioni si terranno sulla base del Trattato di Nizza: in questo caso il numero dei membri dell’Euroassemblea da eleggere sarà di 736 e non di 751 come previsto dal trattato di Lisbona". I membri dell’assemblea europea attuale sono 785. In Italia è in atto un vivace dibattito sulla legge per le votazioni di giugno, le prime a 27 paesi per l’unica istituzione dell’Ue eletta a suffragio universale. Infatti non esistono, tra i paesi europei, regole comuni."Ogni Stato può adottare disposizioni nazionali per le elezioni europee.- ha ricordato Romer - alcuni hanno grandi circoscrizioni, altri circoscrizioni regionali. C’é molta diversità ma spero che nel futuro potremo avere più elementi in comune. Per ora quello che ci accomuna sono il sistema proporzionale e le liste. Anche in Gran Bretagna dove per tanto tempo si era preferito il collegio uninominale, ora ci sono circoscrizioni con liste di più candidati".

Lo scoglio da superare nella consultazione elettorale di giugno resta però quello dell’astensione, per lo scarso richiamo che l’Europa ha nei confronti degli elettori. "Dalle prime elezioni europee del 1979 abbiamo visto la partecipazione diminuire e nell’ultima tornata del 2004 è arrivata sotto il 50% se facciamo la media per tutti i paesi Ue. "Il Parlamento europeo - ha sottolineato il segretario generale - da parte sua farà tutto il possibile per invertire la tendenza al ribasso con una campagna di informazione e sensibilizzazione dei cittadini. Tocca poi ai partiti fornire le ragioni politiche di questa scelta".

L’europarlamento eletto a giugno, tra l’altro, avrà maggiori poteri di co-decisione, ma solo se entro quella data sarà ratificato il trattato di Lisbona. Alcune novità ci saranno ugualmente, indipendentemente o meno dall’introduzione del nuovo testo che dovrà regolare l’attività delle istituzioni dell’Ue. Tra l’altro entrerà infatti in vigore il nuovo statuto dei deputati europei che comporterà una revisione degli stipendi dei deputati, oggi molto diversi perché equiparati, in ogni paese, a quelli dei parlamenti nazionali.

"In alcuni casi, come quello dell’Italia, gli stipendi saranno più bassi, in altri come quello della Spagna, più alti. Il principio che abbiamo voluto far passare - ha sottolineato Romer - è quello che allo stesso lavoro corrisponda lo stesso stipendio".

monica.diamanti@ansa.it


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