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LA COSTITUZIONE, LE REGOLE DEL GIOCO, E IL GIOCO SPORCO DEI MENTITORI ISTITUZIONALI....

ELEZIONI EUROPEE: LEGGE ELETTORALE. La "maggioranza antidemocratica" (D’Alema) prepara una "porcata bis" (Parisi) - a cura di pfls

lunedì 27 ottobre 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] duro giudizio di Massimo D’Alema sulla riforma approdata nell’aula della Camera. "La pretesa di imporre a maggioranza una legge elettorale che stravolge - spiega l’ex ministro degli Esteri - il sistema elettorale europeo, piegata a interessi di parte, da parte di una maggioranza che non rappresenta la maggioranza degli italiani, che legittimamente governa ma non dispone delle regole che dovrebbero invece essere condivise, è un atteggiamento gravemente antidemocratico. Così si rende (...)

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> ELEZIONI EUROPEE --- Berlusconi: “Mi candiderò alle Europee”. Il dem Pittella, presidente vicario del Parlamento Ue: la legge Severino lo vieta.

sabato 15 marzo 2014

Berlusconi: “Mi candiderò alle Europee”

Il Pd insorge: non può, è un condannato

-  Il dem Pittella, presidente vicario del Parlamento Ue: la legge Severino lo vieta
-  FI: «Il leader deve rivolgersi agli elettori». Ma la partita si gioca il 10 aprile.

-  davide lessi (nexta)
-  La Stampa, 14/03/2014

«Sarò felice di essere in campo nelle cinque circoscrizioni che sempre mi hanno dato tra i 600 ed i 700 mila voti ciascuna. Spero di poter avere velocemente una risposta dalla Corte europea». Silvio Berlusconi rompe gli indugi e conferma la provocazione anticipata dall’intervista a Giovanni Toti pubblicata oggi su La Stampa. Il consigliere politico del Cavaliere aveva ribadito la determinazione del suo “consigliato” per le elezioni europee di fine maggio. La campagna elettorale può cominciare. «Servono dodicimila club “Forza Silvio» perché, spiega Berlusconi in un collegamento telefonico con una iniziativa di Forza Italia a Montecatini Terme, «bisogna convincere almeno il 50% degli italiani delusi dalla politica». L’ex premier ammette che i messaggi televisivi non bastano più. «Ci sono 24-25 milioni di persone che non sono raggiungibili con la tv e che non leggono i giornali», ha aggiunto spiegando la necessità di un rapporto diretto con i cittadini attraverso internet. Grillo docet.

IL PD: «È INCANDIDABILE»

«N-o-n s-i p-u-ò». Scandisce bene le lettere Gianni Pittella, già candidato alle primarie per la segreteria Pd. «Sì che si può, è una questione di democrazia», ribatte Deborah Bergamini, responsabile della comunicazione degli azzurri. Ma netta è l’alzata di scudi dei democratici. Pittella spiega: «Capisco che gli amici di Forza Italia abbiano problemi nell’accettare la legge e rispettare le sentenze. Berlusconi e Toti si rassegnino. Esiste una legge dello Stato italiano - art.4 della legge Severino - che prescrive chiaramente che i condannati in via definitiva non possono essere candidati né al Parlamento italiano né tantomeno a quello europeo». Dal Pd si fa riferimento ad altri esempi “virtuosi”. «In Germania il presidente della squadra di calcio del Bayern Monaco Hoeness è stato condannato a tre anni e sei mesi di carcere per frode fiscale e ha anche rinunciato all’appello», commenta il senatore del Partito Democratico Vannino Chiti.

IL CENTRODESTRA AGITA LO SPAURACCHIO

Ma nel centrodestra si continua ad agitare lo “spauracchio” di un Berlusconi nelle liste . «Un leader che si rivolge agli elettori per chiedere se vogliono che sia lui a rappresentarli. Nonostante le polemiche del Pd, a quanto ci risulta questa si chiama democrazia», afferma la responsabile comunicazione di Forza Italia Deborah Bergamini . «Valuteremo, ci sono una serie di problemi giudiziari ma anche legali dopo le ingiuste persecuzioni a Berlusconi. Limitare Berlusconi significa penalizzare un intero Paese a livello politico, violare i principi di democrazia. C’è stata una persecuzione ingiusta, che noi vogliamo denunciare anche con questa eventuale candidatura. Sarà un momento di raccolto di consensi intorno a Berlusconi, contro le ingiustizie che lui sta subendo», afferma Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato in un’intervista radiofonica a Qlub Radio.

IL 10 APRILE SI DECIDE SU SERVIZI SOCIALI O ARRESTI DOMICILIARI

La strategia di Silvio Berlusconi sarà più chiara quando i giudici di Milano decideranno sul suo futuro: servizi sociali o arresti domiciliari? «Attendo la decisione», ha detto questo sera il premier, spiegando che quella dei servizi sociali è la soluzione «più ridicola per una persona della mia età, una persona di stato, di sport e di impresa: è ridicolo riabilitarla attraverso l’assistenza sociale». La data da cerchiare in agenda è il 10 aprile. Ma il messaggio lanciato oggi deve essere chiaro sia all’esterno di Forza Italia che all’interno del litigioso centrodestra: Berlusconi non ha nessuna intenzione di farsi da parte. E annuncia: «Tra poco più di un anno si andrà al voto». Non per Bruxelles, ma per Roma.


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