Mio caro Biagio,
ti ringrazio per le tue parole, che mi lusingano. Ma ribadisco: sono nulla; sono solo un cittadino che fa il proprio dovere, un emigrato che non tace, davanti alla sparizione della Calabria e dei calabresi. Riguardo alla lettura di "Gomorra" a San Giovanni in Fiore, prevista il prossimo 3 novembre, ricordo che Alessio e io non riuscimmo a presentare "La società sparente" nello stessa sala convegni. Eppure, i proprietari, colpiti da un doppio lutto provocato dalla ’ndrangheta, avevano segnato la nostra prenotazione. Undici giorni prima dell’appuntamento, ci informarono di problemi ai servizi igienici, provocati da ragazzini a una festa in maschera. Presentammo, dunque, altrove. A parte te, forse pochi si esprimeranno in proposito. Tu sei un emigrato. Molti nostri concittadini residenti tacciono. Parlare di "Gomorra" è sempre meglio, per quanto giusto, che affrontare i problemi del territorio riguardanti criminalità e malaffare in politica. L’iniziativa di Laratta è certo meritoria, ma a me non va giù che Mario Oliverio (presidente della Provincia di Cosenza), che sarà presente, non abbia mai risposto alla richiesta di Alessio e mia di far dimettere il consigliere provinciale cosentino Luigi Garofalo, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Fiducioso, attendo, in proposito, un intervento di Roberto Saviano.
Ti abbraccio.
emiliano