Carissimo Francesco,
quello che mi dici sulla dirigenza mi preoccupa. All’Università di Verona, il preside di Scienze sta arrivando alla scissione della facoltà dall’ateneo, pur di resistere.
In sostanza, la strada è predisposta, ma non è solo colpa del decreto Gelmini, per una scuola incapace di formare. Il mio ex professore di filosofia del diritto, Luigi Lombardi Vallauri, fu espulso dalla Cattolica di Milano per:
a) aver messo in dubbio l’infallibilità del papa;
b) aver sostenuto che il concetto di pecccato originario è contrario al principio della responsabilità penale personale;
c) aver detto che l’inferno non è accettabile, se si crede in un Essere supremo infinitamente buono.
Ora, il punto è questo: con l’ingerenza dei privati che, grazie ai loro soldi, entreranno nelle scelte didattiche, quanti Lombardi Vallauri saranno allontanati dagli atenei italiani?
Moore elogiava la sanità italiana, il cui sistema pubblico garantisce le cure anche ai meno abbienti. Di fatto, ci stiamo avviando verso la completa privatizzazione d’ogni cosa. L’informazione è già in regime di oligopolio. Quindi, se non vuoi andare a elemosinare, devi adeguarti e scrivere o raccontare ciò che ti viene chiesto.
A riguardo, ho sempre stimato Saviano per il suo coraggio e la sua grande levatura lettteraria. Ma continuo a chiedermi perché tace su molte vicende, attuali, relative alla legalità. Non ha detto del ritorno di Contrada a Palermo, non si è espresso sul caso Pecorella, non lo abbiamo sentito sul decreto per salvare Geronzi né sulla norma che apre le porte a Corrado Carnevale, l’"Ammazzasentenze", per la prima presidenza della Cassazione. Se lui si pronuncia, una sua parola vale quanto migliaia di mie lettere, interviste e scritti vari, per i quali dovrei vivere quattro volte. Poi, pur continuando con l’affetto e il sostegno a Roberto, mi viene in mente che da un lato è con Mondadori (Berlusconi), dall’altro con Repubblica (De Benedetti). Per carità, non intendo essere cattivo. Ma, ribadisco: è bene per tutti che dica di questa Italia che scivola giorno per giorno, oltre a denunciare le minacce di Francesco Schiavone. Ormai, è diventato un mito, un riferimento per chiunque. Solo una cosa: ti invito a leggere la storia di Cesare Previti e, in Calabria, a guardare come sono finite le pendenze dei fratelli Gentile, di Forza Italia, per farti un’idea precisa dello stato dell’arte.
Nel mentre, a livello locale i giovani continuano a credere, in tante realtà del paese, che tutto funzioni a modo e seguitano a godere dell’esotismo digitale dei nuovi gioielli tecnologici. Questa e altre droghe ottundono menti che dovrebbero invece comprendere e reagire.
Il futuro è davvero grigio, se non ci diamo una mossa.
Ti abbraccio.
Con l’amicizia di sempre.
emiliano