Inviare un messaggio

In risposta a:
EV-ANGELO = BUONA NOVELLA. DIO È AMORE (Charitas) non MAMMONA (Benedetto XVI, "Deus CARITAS est", 2006) ED "EU-*CARESTIA*"!!!

MONSIGNOR RAVASI, MA NON È POSSIBILE FARE CHIAREZZA? SI TRATTA DELLA PAROLA FONDANTE E DISTINTIVA DELLA FEDE CRISTIANA!!! DIO È AMORE ("Charitas") O MAMMONA ("Caritas")?! - Una nota di Federico La Sala

Ha dimenticato l’esortazione di Papa Wojtyla ("Se mi sbalio, mi corigerete")?!
mercoledì 5 novembre 2008 di Maria Paola Falchinelli
IL NOME DI DIO, SENZA GRAZIA ("CHARIS")! L’ERRORE FILOLOGICO E TEOLOGICO DI PAPA BENEDETTO XVI, NEL TITOLO DELLA SUA PRIMA ENCICLICA. Nel nome della "Tradizione"
KANT E SAN PAOLO. COME IL BUON GIUDIZIO ("SECUNDA PETRI") VIENE (E VENNE) RIDOTTO IN STATO DI MINORITA’ DAL GIUDIZIO FALSO E BUGIARDO ("SECUNDA PAULI").


CHARISSIMI, NOLITE OMNI SPIRITUI CREDERE (...)
DEUS CHARITAS EST
(1Gv 4. 1-8). (...)

In risposta a:

> DIO E’ AMORE ("Charitas") O MAMMONA ("Caritas")?! --- FILOLOGIA E INFANZIA. La ninnananna è il convincimento alla fiducia in una presenza affidabile (di Giovanni C. Pagazzi).

martedì 20 ottobre 2020

Tradizioni.

Nella ninnananna si condensa la prima teologia

La ninnananna è il convincimento alla fiducia in una presenza affidabile, che assicura al risveglio il ritrovamento di tutti gli affetti: coagula la prima filosofia e la prima teologia della storia

di Giovanni Cesare Pagazzi (Avvenire, martedì 28 luglio 2020)

      • [Foto] “Ninnananna” di François Riss - WikiCommons

Si può guardare all’universale usanza della ninnananna con gli occhi altezzosi di chi ha cose ben più serie da studiare, o solo con la simpatia suscitata dalle cose infantili. In realtà essa contribuisce a comporre la prima visione del mondo, offerta a chi da poco è venuto alla luce. È quanto emerge anche dalle ricerche dell’antropologa Gianfranca Ranisio, dell’etnomusicologo Sandro Biagiola e del musicista e teologo Pierangelo Sequeri.
-  Da tempo immemorabile è avvertita l’esigenza di accompagnare il bambino nel sonno, garantendogli vicinanza corporea e affettiva, inventando un genere letterario e musicale specifico: la ninnananna, appunto. Ritmicità, musicalità, vocalità e corporeità sono i punti fermi di questi componimenti che esaltano il rapporto tra il bambino e l’adulto nel momento più critico del giorno: il sopraggiungere della notte.
-  In genere si tratta di nenie cantilenanti dal movimento moderato e dal ritmo pari che ben si accompagna al movimento binario del cullare. Il sistema musicale non è temperato, si avvale cioè della sonorità originaria, ben più complessa e ricca rispetto alla classificazione artificiale dei suoni data dal sistema temperato. -L’aspetto fortemente ripetitivo di testo, musica e gesto accende nel bambino il senso di affidabilità e di attendibilità. Infatti qualsiasi evento ripetuto inclina ad attenderlo nuovamente, abituando al suo arrivo, tanto da coglierlo come “attendibile”: lo si può aspettare, poiché arriverà; è affidabile.

Per l’adulto è scontato che domani sorga il sole, camminando passo dopo passo il terreno continui a sostenere il corpo e la persona amata si faccia trovare all’appuntamento fissato. Per il bambino non è così; la fiducia deve essergli accesa da esperienze che affettivamente gli dimostrino l’esistenza di realtà attendibili: come la mamma che arriva tutte le volte che piange, i giocattoli rimasti al loro posto e sempre pronti a far compagnia, il pavimento che esibisce metro dopo metro la sua fedele solidità mentre il piccolo, gattonando, lo tasta. -Senza l’accensione del senso di affidabilità fin dagli inizi della vita, non ci si aspetterebbe niente da nessuno, per l’ottima ragione che niente e nessuno risulterebbe attendibile (e, naturalmente, questo vale anche per Dio). È indicativo che tutto nella ninnananna abbia la forma della ripetizione e che a questo genere di composizione si ricorra all’inizio della notte, per favorire il sonno del piccolo. Il bambino spesso non vuole addormentarsi, rifiuta di andare a letto non per capriccio infantile, ma per paura di essere abbandonato dalla mamma, dal papà, dai giocattoli, dalla casa che l’oscurità della notte si porta via.
-  La paura del bimbo è spesso evocata dalle ninnananne riferendo di pericoli, minacce, animali mostruosi; in Europa il lupo è il predatore più spaventoso.
-  Al richiamo del rischio notturno fa comunque da contrappunto l’assicurazione della presenza vigile della mamma che in alcuni casi chiede aiuto a un angelo, un santo, alla Madonna, o Gesù stesso, invocato con riferimenti alla sua infanzia. La garanzia della cura e il coinvolgimento di Dio evidenziano quanto il momento dell’abbandono al sonno da parte del piccolo sia effettivamente drammatico e quanto gli adulti intuiscano e rispettino il dolore del bimbo come ne fossero esperti.

Non per nulla, infatti, il linguaggio musicale, gestuale e testuale delle ninnenanne è molto simile alle oscillazioni ritmiche e cantilenate dei lamenti funebri. Sicché la ninnananna è anche il rimedio agli oscuri presentimenti degli adulti che intuiscono quanto il dormire somigli alla morte.
-  La ninnananna è il convincimento alla fiducia a motivo di una presenza affidabile che assicura, insieme al risveglio, la permanenza e il ritrovamento di tutti gli affetti. Avanzando la pretesa di dire una parola decisiva sul sonno e sulla notte, la ninnananna coagula la prima filosofia e la prima teologia della storia, capaci di integrare il buio e la morte. Una filosofia e una teologia gestuale, vocale, musicale.
-  Il bimbo si abbandona al sonno quando è sicuro che non sarà abbandonato; solo a patto che gli risulti affidabile la promessa del ritorno del mattino e, con esso, della mamma, del papà, dei giocattoli e della casa. Esigendo la vicinanza dei genitori al lettino (come il morente desidera avere al capezzale tutti i suoi affetti), il bimbo si lascia andare, sicuro che essi staranno con lui, anche se non visti, per tutta la durata della notte. Il suo sonno risulta dalla veglia di qualcun altro che gli annuncia e prepara il domani.


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: