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Galullo, libera nos

Sosteniamo Gratteri (Dda), Cisterna (Dna) e Lumia: i mafiosi nelle isole e inchieste mirate sui fuoriclasse della mafia

domenica 9 novembre 2008 di Emiliano Morrone
Dal blog di Roberto Galullo
Eccole qui - cari amici di blog - due proposte stagionate (gallina vecchia fa buon brodo) per capire veramente chi è dalla parte della legalità e chi no.
Visto che non c’è nulla di più inedito del già scritto (è un vecchio adagio giornalistico) vi sottopongo un test facile facile: basta barrare virtualmente la casella “sì” e non prendere neppure per un istante in considerazione la casella “no”.
Il test lo giriamo paro paro ai nostri (...)

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> Sosteniamo Gratteri (Dda), Cisterna (Dna) e Lumia: i mafiosi nelle isole e inchieste mirate sui fuoriclasse della mafia

sabato 8 novembre 2008
Agenti corrotti ? Certo che esistono, sono sempre esisti e sempre esisteranno in ogni amministrazione dello Stato. E’ anche vero però, che nelle carceri quando c’è un collega che zoppica, viene emarginato dalla maggioranza, e se viene preso con le mani nel sacco nessuno ha pietà di lui. Essere minacciati ? Succede spesso, il più delle volte sono degli sbruffoni che quando vengono "stretti" a dovere (terapia-denuncia-disciplinare-trasferimento) si pentono di essersi atteggiati a fare i boss. Ignoranza degli appartenenti al Corpo? Fino ad un pochi anni fa si veniva arruolati con una semplice domanda, un dettato, e la raccomandazione del potente di turno. E’ anche vero però, che la cosiddetta vecchia zimarra con 20 anni di servizio, quelli che per scrivere una relazione di servizio hanno bisogno di qualcuno che li aiuti, possiedono un bagaglio di esperienze nella gestione di tutte le tipologie di detenuti, da cui molti di noi giovani con pochi anni di servizio abbiamo imparato molto di più di quanto non si insegni oggi nelle scuole di formazione del Corpo, dove affidano docenze tipo gestione delle risorse umane o scienza della comunicazione a persone che non appartengono all’Amministrazione e non sono mai entrate in un carcere. Carceri nelle isole? La scoperta dell’acqua calda. Forse meglio sarebbe andare un pò oltre, rivisitazione dell’articolo 27 della Costituzione, la rieducazione del condannato è una chimera che si verifica in pochissimi casi. Magari sembrero un pò troppo estremo, ma provate a verificare quanti italiani sarebbero favorevoli ad una definitiva soluzione del detenuto irrecuperabile " soluzione cinotexana" per reati di criminalità organizzata-traffico internazionale di droga-terrorismo-pedofilia-omicidi particolarmente efferati et similia, magari vi accorgereste che si tratta di una schiacciante maggioranza. Offensività dell’articolo? Penso che se il giornalista avesse scritto le stesse cose riferendosi all’Arma dei Carabinieri sarebbe stato come minimo querelato per aver leso l’onorabilità di un Corpo di Polizia dello Stato, i generali sarebbero sobbalzati dalle poltrone chiedendone la testa. La nostra principale debolezza invece è proprio questa, quella di non avere ai vertici nessuno, e dico nessuno che tuteli la nostra immagine. Come disse una volta un Magistrato che faceva il docente ai corsi del Personale del Corpo "siete un vaso di coccio in mezzo a tanti vasi di acciaio". Antonio, Ispettore di Polizia Penitenziaria

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