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Galullo, libera nos

Sosteniamo Gratteri (Dda), Cisterna (Dna) e Lumia: i mafiosi nelle isole e inchieste mirate sui fuoriclasse della mafia

domenica 9 novembre 2008 di Emiliano Morrone
Dal blog di Roberto Galullo
Eccole qui - cari amici di blog - due proposte stagionate (gallina vecchia fa buon brodo) per capire veramente chi è dalla parte della legalità e chi no.
Visto che non c’è nulla di più inedito del già scritto (è un vecchio adagio giornalistico) vi sottopongo un test facile facile: basta barrare virtualmente la casella “sì” e non prendere neppure per un istante in considerazione la casella “no”.
Il test lo giriamo paro paro ai nostri (...)

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> Sosteniamo Gratteri (Dda), Cisterna (Dna) e Lumia: i mafiosi nelle isole e inchieste mirate sui fuoriclasse della mafia

domenica 9 novembre 2008
Egregio Antonio, trovo la sua lettera estremamente civile e piena di argomenti validi. Colgo dunque l’occasione per ribadire che il mio articolo - opinabile come tutte le riflessioni - e questo blog - di civiltà, rara di questi tempi - hanno forse un merito: far discutere e riunire persone di valore, che hanno principi. Lo dico anche agli anonimi-vigliacchi (perchè non mettono la faccia, un nome e un cognome) e a coloro i quali non capiscono i paradossi che servono proprio per suscitare dibattito. Lo dico anche a quanti sono scaduti nell’insulto e non hanno capito l’ironia di certe mie repliche. Lo dico anche a quanti hanno cercato di deviare il discorso con frasi del tipo: perchè non hai scitto delle altre Forze dell’Ordine. Semplice: non era in linea con il ragionamento che stavo conducendo, che è rivolto agli agenti a stretto contatto con i reclusi in carcere duro. Lo dico anche a chi ha riportato l’episodio dell’agente che a Trapani non ha fatto niente altro che il suo dovere: nulla di più e nulla di meno. Chiaro? Li paghiamo per stare dalla parte della giustizia e, ripeto, il confine, per tutte le debolezze che ho segnalato, non appare sempre chiaro. Ma va bene, così. Anzi, benissimo, purchè si dialoghi e si cerchi di migliorare. A partire dalla mia professione che non mi sentirete mai difendere: sono pochissimi i giornalisti degni di fare questo mestiere. Per quanto mi riguarda sono un praticante a vita. Su un punto però è scivolato Antonio: uando dice che se avessi parlato dei Carabinieri, della Polizia o di chissaà chi, sarei stato querelato e avrebbero chiesto la mia testa. Antonio, si rilassi e ascolti: la libertà di parola e di pensiero, in altre parole la libertà di stampa, è tutelata dalla Costituzione? Lo ha imparato a scuola? La critica, civile e motivata anche se opinabile, fa parte della nostra civiltà. O prefriva i tempi della censura, magari con un balcone a Piazza Navona? Comunque, la rassicuro, pian piano ci stiamo tornando a quei tempi. Un’altra cosa: lei non mi conosce ed è giusto. Ma se conoscesse la mia attività, la mia professionalità e le mie inchieste sulle mafie - sul Sole e su Radio 24 oltre che sul mio blog- saprebbe che ben altri personaggi hanno chiesto la mia testa ma di più non voglio dire. Un saluto e buona fortuna roberto

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